Vacanze estive e gatti soli in casa: ecco cosa provano davvero quando ce ne andiamo

Come vivono davvero i gatti la nostra assenza durante le vacanze? La verità sugli amici felini e i consigli per chi li va a trovare.

La società ci ha sempre detto che i gatti sono animali autonomi e asociali, perfetti per chi lavora tanto e non ha molto tempo da dedicargli. Tutto questo non solo è falso, ma rischia di lanciare un messaggio negativo a chi crede che loro non possano soffrire la cosiddetta sindrome dell’abbandono.

Gatto che guarda dalla finestra
Vacanze estive e gatti soli in casa: ecco cosa provano davvero quando ce ne andiamo – viagginews.com

Ovviamente, come noi umani, la questione è soggettiva e dipende dallo stampo caratteriale, ma visto che oggi vogliamo sfatare i miti comuni (e farvi fare le ferie in serenità), analizziamo cosa prova il nostro gatto quando ce ne andiamo e cosa fare per rendere la sua permanenza in casa meno frustrante. Ad aiutarci è la psicologa dei gatti Elena Angeli, che in un’intervista al Corriere della Sera ci ha fatto entrare nella testolina dei nostri amici a 4 zampe.

Il gatto soffre quando resta da solo in casa? Quando accade e come fare in questi casi

In molti casi – spiega Elena Angeli – si può parlare di ansia da separazione o sindrome da abbandono, un disturbo che nasce dalla solitudine e dalla noia, specialmente in un ambiente privo di stimoli, o dal distacco dal proprietario: uno stato che può influenzare seriamente la vita del gatto. Una realtà nuda e cruda, insomma, ma che si può controllare. Per i felini, averci in casa è intrattenimento puro, poiché studiano costantemente i nostri movimenti – non è raro beccarli a fissarci.

Gatto annoiato sul tappeto di casa
Il gatto soffre quando resta da solo in casa? Quando accade e come fare in questi casi – viagginews.com

Ma ci sono gatti che soffrono più di altri: “Anche i gatti hanno il loro temperamento e la loro personalità: alcuni sono più richiedenti di attenzioni, altri meno. Anche la vita che conducono fa la differenza: gatti che possono uscire sentiranno probabilmente meno la mancanza rispetto a quelli che vivono solo in appartamento”, chiarisce la dottoressa. Non è raro trovarsi la casa sottosopra al ritorno: è il risultato di noia e stress.

Quindi che fare? Portarlo via dal suo habitat non è quasi mai la soluzione, soprattutto se non è abituato a uscire. Meglio lasciargli giochi a disposizione, magari nuovi, che lo intrattengano. Una persiana aperta per la luce e, per chi va a trovarlo, la tv o la radio accesa a medio volume: il sottofondo può aiutarlo ad attutire l’ansia.

Ovviamente sarebbe meglio non lasciarli soli troppo a lungo, ma se siamo viaggiatori incalliti, adottare un altro gatto può aiutare: in due si sta decisamente meglio. Detto ciò, niente panico: con un po’ di organizzazione, anche il viaggio con gatti in casa resta un’opzione fattibile.

Gestione cookie