Urano rappresenta un’anomalia nel Sistema Solare, gli ultimi dati hanno confermato che il pianeta emette una quantità di calore superiore a quella che riceve dal Sole, smentendo quelli raccolti dalla sonda Voyager 2.
L’Universo rappresenta ancora un’enorme incognita. Sebbene negli ultimi 40-50 anni le osservazioni continue, le strumentazioni tecnologicamente più avanzate e le missioni spaziali ci abbiano permesso di raccogliere più informazioni sugli altri pianeti, queste non sono ancora sufficienti per poter dire di conoscere a fondo il loro funzionamento, la loro composizione e la loro storia.

Molta dell’attenzione degli scienziati in questo periodo si è concentrata sulla ricerca di pianeti “abitabili” all’interno della Via Lattea (la galassia di cui facciamo parte), partendo dal presupposto che data la quantità di stelle esistenti potrebbero esistere addirittura miliardi di pianeti con condizioni atmosferiche in grado di alimentare la vita.
Le stime sull’abitabilità di questi exopianeti viene fatta sulla composizione gassosa della loro atmosfera, tuttavia questo non è sufficiente a garantire né che vi siano effettivamente forme di vita che abitano quei pianeti né che noi potremmo effettivamente “colonizzarli” per costruire un nuovo pianeta abitato da esseri umani.
La certezza potrebbe essere fornita da missioni spaziali in cui delle sonde riescano ad gravitare attorno a questi pianeti o addirittura ad atterrare sulla loro superficie. Il problema è che le distanze sono troppo ampie per poterlo fare e non abbiamo ancora trovato un modo per rendere il viaggio più breve.
Il caso anomalo di Urano: il pianeta emette più calore di quello che riceve
La dimostrazione di quanto poco sappiamo nonostante l’analisi osservativa e l’invio di sonde ce la offre Urano. Il pianeta è stato osservato da vicino nel 1986, quando la sonda Voyager 2 è stata inviata per raccogliere dati più precisi sulla composizione e sul comportamento del pianeta. In quella occasione i dati suggerivano che Urano non emettesse calore, nonostante sia un pianeta gassoso come Giove, Saturno e Nettuno.

Per anni questa consapevolezza ha rappresentato un vero e proprio mistero che ultimamente è stato risolto. In base ai dati raccolti di recente è stato accertato che Urano emette più calore di quanto ne riceva dal Sole, per l’esattezza il 12,5% in più. Questo vuol dire che il suo comportamento è come quello degli altri pianeti, tuttavia l’anomalia permane.
Giove ad esempio emette il 113% di calore in più rispetto a quello ricevuto, Saturno il 139% in più e Nettuno – nonostante sia più distante dal sole rispetto ad Urano – addirittura il 162% in più. Questo ha fatto supporre agli scienziati che Urano in realtà possa avere una composizione diversa rispetto agli altri pianeti e che una sua osservazione da vicino potrebbe fornire importanti dati.
Per questa ragione adesso la comunità scientifica spinge per l’avvio di una nuova missione su Urano. Le nuove sonde, più avanzate tecnologicamente e più sensibili nella rilevazione dei dati, potrebbero offrirci un quadro più preciso e affidabile sul pianeta nonché su ciò che ha ospitato in passato.





