Le differenze culturali tra un Paese e l’altro sono spesso sorprendenti. Ancor di più se sei occidentale e ti rechi in Oriente, specialmente in una meta come il Sol Levante. Vuoi evitare di sembrare maleducato in Giappone? Leggi questo articolo.
Se stai programmando un viaggio in Giappone, preparati: non è solo un altro paese, è un altro pianeta. Ordinato, affascinante, iper-tecnologico ma anche pieno di regole non scritte che possono metterti in difficoltà nel momento meno atteso. In questo articolo ti svelo 3 cose che nessuno ti dice, ma che possono davvero farti sentire fuori posto.

Spoiler: non hanno nulla a che vedere con il sushi e le ho scoperte tutte nel modo peggiore e cioè in prima persona. E sì, devo ancora riprendermi completamente dalla figuraccia che ho fatto.
3 errori da non fare mai quando vai in Giappone
Immagina: sei in metropolitana a Tokyo, raffreddato, tiri fuori il fazzoletto e ti soffi il naso discretamente. In Italia è normale, educato persino. In Giappone? Il contrario.
Invece, tirare su il muco rumorosamente – il classico “snort” – è accettabile e comune, persino in ambienti formali. È una questione culturale: i giapponesi considerano più disgustoso il gesto visivo e sonoro del soffiarsi il naso. Se sei raffreddato, meglio allontanarti un attimo o usare un bagno per soffiarti il naso. Ah e ricorda: in Giappone si usa sempre la mascherina in questi casi!

Hai appena comprato uno spiedino incredibile al mercato di Nishiki a Kyoto e non vedi l’ora di addentarne un pezzo mentre passeggi? Frena. Mangiare mentre cammini è considerato scortese e maleducato, quasi come sporcare. In Giappone, si mangia fermi: vicino allo stand, su una panchina, o in un’area dedicata.
Anche con uno street food in mano, ti fermeranno con uno sguardo se ti allontani mentre mastichi. Non è una legge, ma è un’usanza molto forte e rispettata. Altra cosa: ho imparato a mie spese che lì in Giappone non ci sono molti cestini pubblici, quindi butta i rifiuti a casa.
Nelle metro, nei treni Shinkansen, perfino negli ascensori nessuno parla ad alta voce. Le telefonate sono praticamente inesistenti in pubblico, e anche parlare tra amici è fatto sottovoce, quasi sussurrato. All’estero (e non solo in Giappone) noi italiani siamo considerati molto rumorosi.
Quando ero nel Paese del Sol Levante e parlavo con un tono per me normale venivo guardata da tutti. E te lo ripeto: tutti. Era una sensazione terribile, anche se oggi ricordo tutto ciò con un sorriso.
Andare in Giappone è un’esperienza straordinaria, ma anche un piccolo shock culturale continuo. Ecco perché capire queste regole non dette ti aiuta a non sentirti un alieno appena atterrato. In un paese dove l’armonia sociale è più importante dell’individualismo, conoscere le regole invisibili ti farà vivere il viaggio al meglio.