La Sentenza chiarisce una volta per tutte il tema dell’abuso permessi legge 104, licenziamento sì o no?
Dopo la sentenza potrebbe subentrarne una gestione più pratica, ma comunque efficace, l’abuso dei permessi legge 104 non è mai consentito, ma con le nuove direttive, la situazione non è più la stessa. C’è più attenzione a dettagli e principi che reggono le decisioni finali. La cura di sé o di un caro soggetto al regime va tutelata, ecco qual è la maniera più opportuna.

Per capire al meglio di cosa si tratta, si fa un passo indietro, tenendo conto della vicenda e la si analizza concretamente. Non è difficile capire nel quotidiano quando si fa abuso dei permessi legge 104, ma ci sono delle casistiche che a volte per la loro sottigliezza non implicano un gestione rapida e generale per tutte.
Caso per caso, ecco qual è il fatto. Si è trattata di una vicenda con protagonista un lavoratore che impugnava il licenziamento disciplinare intimato proprio per questa situazione, l’uso poco regolare di permessi ex. art 33, Legge n. 104/1992.
Il Tribunale e la stessa Corte d’Appello hanno accolto la domanda, e il datore ha poi risposto ricorrendo in Cassazione. Cosa dice il diritto sull’utilizzo di questo strumento così importante per chi rientra nel Regime 104, e si ritrova in questa situazione al limite della legalità?
Ecco come si è conclusa la vicenda, e cosa è bene sapere. L’abuso dei permessi Legge 104 è un tema molto delicato, e proprio per questo, va trattato esplorando il diritto in maniera chiara e precisa.
C’è stato abuso dei permessi Legge 104? Risoluzione del caso
Dall’esempio riportato si evince quanto la vicenda sia comune, l’utilizzo dei permessi Legge 104 deve essere mirato alla tutela e cura della persona che è sottoposta a suo regime, e utilizzare questo strumento in maniera poco “pulita”, può comportare il licenziamento. Ma come s’intende? Servono più dettagli.

Risponde la Corte, osservando che per accertarsi dell’abuso del diritto ai permessi ex art 33, Legge n. 104/1992, necessita che ci siano degli elementi atti a supportare tale visione. Ciò comporta la verifica dell’elisione del nesso causale fra l’assenza sul posto di lavoro e l’assistenza del disabile, condizione che va valutata sotto molteplici aspetti.
Da quello “quantitativo”, in termini di assenze, al “qualitativo”, più difficile da constatare. Anche perché bisogna tenere conto di tutte le circostanze, e che tale abuso può configurarsi solo se l’assistenza è mancata del tutto. Oppure questa sia avvenuta per tempi irrisori e con modalità insignificanti che non la pongono in essere.
Appunto, questi ultimi elementi servono per riconoscere che l’assistenza che sarebbe dovuta scaturire dall’uso dei permessi 104, è stata inefficace, ed è per questo che si parlerebbe di abuso e di risoluzione con conseguente licenziamento.
In questo caso specifico, i giudici si sono rifatti al suddetto principio, e la Corte ne ha rigettato il ricorso, poiché non sono emersi elementi che giustificassero un’assistenza inadeguata.





