Il parrucchiere, salvo casi eccezionali, è chiuso di lunedì, non tutti però probabilmente sono a conoscenza del motivo dietro a questa scelta, ecco qual è.
Ognuno di noi può avere delle abitudini consolidate, anche in merito ai giorni in cui può frequentare alcuni negozi e fare commissioni, anche se alcune scelte finiscono per essere obbligate o quasi. È il caso del parrucchiere, per alcuni una tappa obbligata perché magari si ha la necessità di tagliare i capelli, in altri casi un modo per sentirsi belli, consapevoli di come una seduta possa contribuire anche a migliorare l’umore.

È però noto a tutti come sia impossibile recarsi in salone il lunedì, considerato per tradizione il giorno di chiusura settimanale per questo genere di attività a meno che non ci siano situazioni extra o festività che possono spingere a tenere aperto. Probabilmente non tutti sono però a conoscenza del motivo di questa scelta, che nasce per una causa ben precisa.
Parrucchiere chiuso il lunedì: le motivazioni di questa scelta
È nota a tutti l’impossibilità di andare dal parrucchiere il lunedì, essendo giorno di chiusura, ma forse non tutti sanno perchè si sia arrivati a questa scelta. Tutto risale a una vecchia storia, che viene tramandata fino a oggi, al punto tale da non essere arrivati ad alcuna modifica di questa decisione. Si deve fare un salto indietro nel tempo addirittura al giugno 1742, anno in cui a Firenze viene trovato un cadavere in Via San Cristofano, nei pressi di Santa Croce.
Il corpo era senza testa, da un’indagine successiva si è poi scoperto che appartenenva a una prostituta che tanti conoscevano in città, per questo le forze dell’ordine decidono di vederci chiaro e capire cosa le sia accaduto. In un primo momento si tende a pensare che l’assassino avesse voluto liberarsi di alcuni oggetti preziosi presso un banco dei pegni, già diffuso all’epoca temendo che qualcuno volesse dargli la colpa e risalire alla sua identità.

Il caso viene comunque presto risolto prendendo spunto da un racconto di Sherlock Holmes: è proprio in un banco dei pegni che si rinviene un vestito appartenente senza dubbio alla donna, visto che lei lo usava per accogliere i suoi clienti. Quel vestito era stato venduto da un giovane commerciante, Antonio di Vittorio Giani, barbiere in Via Romana, che sarebbe poi stato giustiziato per avere commesso l’omicidio per gelosia.
I barbieri di Firenze hanno poi scelto di chiudere il lunedì successivo per assistere alla sua esecuzione, da allora si è deciso che quello sarebbe stato il giorno di riposo per ogni parrucchiere, tradizione che viene mantenuta ancora oggi.





