A pochi chilometri da Rimini torni indietro nel tempo ma, attenzione: salvati, se riesci!

Un’esperienza unica di cui si può ancora percepire il cuore pulsare: solo a Rimini succede, ma prontezza per fuggire in tempo.

Rimini, la città che tutti adorano. L’emblema del divertimento estivo, dalle famiglie ai giovani. Divisa a metà, la parte ludica e l’altra culturale. Una storia che la identifica, del resto come qualsiasi altra località. Infine gioielli preziosi che si materializzano dinanzi allo sguardo incantato come l’antico borgo dei pescatori.

Clessidra, Rimini e scie
A pochi chilometri da Rimini torni indietro nel tempo ma, attenzione: salvati, se riesci! – viagginews.com

Cela ulteriori bellezze, maestose e potenti, la cui forza proviene proprio dalle radici. Origini che possono ritenersi autentiche oppure inventate, nel caso di leggende e narrazioni popolari. In questo caso, si narra di un personaggio realmente esistito dalla storia ammaliante tanto quanto la sua attività.

La sua figura è correlata a un luogo nel Riminese che attira la curiosità di molti turisti. È visitabile, dunque, consentito l’accesso. Tuttavia qualche piccola accortezza: prestare la massima attenzione e uscire prima che chiuda. Solo così ci si potrà salvare da un destino già scritto, come successo al protagonista.

A Rimini sentirai le stesse emozioni: un viaggio nel tempo

Un luogo perfetto per gli amanti di storia o, semplicemente, visitatori interessati. Possibile, addirittura, percepire lo stato d’animo. Un’esperienza che lega emozionalità e sensorialità. Unico nel suo genere, è raro vivere momenti di tale intensità, tanto da manifestare una connessione con un signore del ‘700.

Castello
A Rimini sentirai le stesse emozioni: un viaggio nel tempo (Credits: sito comune.san-leo.rn.it) – viagginews.com

Ebbene, ci troviamo nel borgo di San Leo, provincia di Rimini, ove sorge una fortezza sopra lo sperone roccioso. Tale edificio è noto per la storia del Conte di Cagliostro, all’anagrafe Giuseppe Balsamo, nato nel 1743. Conosciuto attraverso molteplici pseudonimi, la sua vita fu costellata da epiche truffe.

Un imbonitore giramondo che, grazie alle sue abilità, seppe trarre nella sua rete personaggi illustri e altolocati. Tuttavia, ecco giungere la fine del viaggio: la Chiesa lo condannò per eresia al carcere a vita. Fu trasferito nel Castello di San Leo all’interno di una cella minuscola, senza porte, munita di una feritoia sbarrata.

La sentenza era chiara: non parlare, non vedere e non essere visto da nessuno. In tal senso si ‘giustifica’ la celletta da 10 mq nella quale si poté entrare solo calati dal soffitto attraverso una botola. Pochi metri angusti, umidi, tristi senza più rivedere la luce. Nel 1795 morì, dopo quattro anni dalla sua incarcerazione.

Oggi i visitatori hanno l’occasione di accedere alla cella di Cagliostro, ormai diventata la sua vita. L’unica ‘via di fuga’ consisteva nel dipingere pareti con immagini, talvolta blasfeme altre devote dipendenti dall’umore, affinché simboleggiassero testimonianza del suo forzato passaggio fino alle fine dei suoi giorni.

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