Chi l’avrebbe mai detto che un oggetto comune che usiamo tutti i giorni potrebbe essere la causa di una contaminazione del cibo?
Eppure gli esperti non hanno dubbi. Sono oggetti che possono deteriorare il cibo che mangiamo, e questo potrebbe cambiare tutto nell’uso comune degli utensili da cucina che abbiamo tutti in casa. Scopriamo quali rischi stiamo correndo.

Secondo una ricerca autorevole, la mancata igienizzazione profonda aumenta il rischio di contaminazione incrociata, un fenomeno possibile quando gli stessi utensili vengono utilizzati per preparazioni diverse senza una precisa pulizia intermedia. Questo vuol dire che dobbiamo fare molta attenzione quando cuciniamo e usare i nostri accessori con metodo. Si rischiano infezioni gravi come la salmonella.
Secondo alcune ricerche condotte dall’Università del Wisconsin, negli Stati Uniti, la natura porosa del legno permette l’assorbimento di umidità e residui organici, facilitando la sopravvivenza di batteri come E. coli e salmonella nelle fibre.
Pericolo in cucina: sotto accusa i mestoli in legno
I mestoli di legno rappresentano da secoli un pilastro della nostra cucina, strumenti che hanno accompagnato generazioni di cuochi nelle loro preparazioni.

La loro presenza nelle nostre cucine ormai è una consuetudine, ma c’è una realtà complessa che riguarda la sicurezza alimentare, l’igiene e la manutenzione corretta. Il legno, a differenza dei materiali sintetici moderni, mantiene una natura organica che nasconde però aspetti significativi, spesso pericolosi. La struttura del legno rimane attiva anche dopo la lavorazione, continuando a reagire all’ambiente circostante in modi che spesso sfuggono all’attenzione di chi li utilizza quotidianamente. I mestoli di legno assorbono non solo umidità, ma anche detergenti utilizzati per la pulizia quotidiana che con il passare del tempo, si accumulano nelle fibre, creando un ambiente che può trasformare questi strumenti in potenziali veicoli di contaminazione.
Quando un mestolo viene usato in preparazioni calde, le fibre si dilatano e assorbono liquidi contenenti particelle organiche che possono trasformarsi in contaminanti. Gli studi dell’Università hanno dimostrato che i residui organici possono penetrare fino a 0,5 mm di profondità, diventando substrati nutritivi per microorganismi che trovano nelle fibre del legno un ambiente ideale per la proliferazione. E ciò si aggrava quando si usa la lavastoviglie. L’esposizione a acqua ad alta pressione, detergenti aggressivi e cicli termici intensi compromettono l’integrità del legno, aumentando la ritenzione di batteri, anche se abbiamo sempre pensato il contrario. Le ricerche hanno dimostrato che lavaggi ripetuti in lavastoviglie causano rigonfiamento delle fibre e microfessure, riducendo l’efficacia della disinfezione termica.
Ma esiste un rimedio: la bollitura in acqua salata che rappresenta una combinazione di principi fisici e chimici per ottenere risultati di disinfezione. L’OMS riconosce l’acqua bollente come metodo efficace per inattivare batteri patogeni tramite coagulazione proteica. Prove di laboratorio dimostrano che 10 minuti a 100°C eliminano oltre il 99% dei batteri superficiali, inclusi E. coli e Staphylococcus aureus. Occorre riempire una pentola capiente con circa 3 litri d’acqua e aggiungere 3 cucchiai abbondanti di sale grosso. Portare la soluzione a ebollizione e immergere completamente i mestoli, lasciandoli bollire per almeno 10 minuti.





