La grigliata all’aperto è una delle abitudini più amate dell’estate, ma non sempre è consentito farla sul balcone: cosa bisogna sapere prima di organizzarla.
L’arrivo dell’estate è segnato dalle temperature che aumentano. Una condizione che invita a trascorrere molto più tempo all’aperto, approfittando magari dell’aria mite che si respira durante la sera. Questo avviene anche in ambito domestico, grazie agli spazi outdoor.

Anche un piccolo balcone può trasformarsi nel luogo ideale per organizzare piacevoli momenti conviviali. La vita in condominio infatti, viene allietata da quest’area esterna, che si presta ad ospitare pranzi e cene in compagnia. Un piccolo tavolo e qualche sedia possono bastare, ma per molti il tutto dovrebbe essere completato con un buon barbecue.
La grigliata è un evento rappresentativo dell’estate e per gli italiani è un appuntamento irrinunciabile. Oggi è ancora più facile realizzare questo sogno anche grazie agli elettrodomestici portatili di piccole dimensioni, che consentono di cucinare in qualunque angolo disponibile.
Prima di mettersi all’opera tuttavia, è importante considerare che la grigliata potrebbe diventare un elemento di disturbo molto grande per chi abita ai piani superiori o inferiori.
I vicini infatti, potrebbero essere disturbati non soltanto da eventuali schiamazzi, ma soprattutto dall’emissione di odori e fumi. Nel caso in cui si dovessero superare i limiti previsti dalla legge, si rischia di andare incontro a pesanti sanzioni.
Quando è consentito il barbecue sul balcone e cosa si rischia
La vita di condominio è fatta di convivenza e accettazione pacifica di norme comuni. Questo però, non sempre vuol dire dover rinunciare alle proprie esigenze. La grigliata sul balcone è uno di quei casi in cui il buon senso, accompagnato dalla legge, deve avere la priorità.

Il balcone è ritenuto una parte integrante dell’abitazione stessa. L’uso che si fa di questo spazio dunque, è a discrezione del proprietario. In teoria quindi, cucinare sul proprio balcone non è vietato, ma questa azione non deve in alcun modo creare disagi agli altri condomini.
Il barbecue può essere un evento non ordinario da concedersi di tanto in tanto, a meno che non sia esplicitamente vietato dal regolamento del condominio. In ogni caso, mettere in campo gentilezza ed educazione non è mai sbagliato.
Si può pensare, ad esempio, di avvisare in anticipo i vicini dell’intenzione di cucinare sul balcone, assicurandosi di farlo in un’orario e in un’area in cui il possibile fastidio è ridotto al minimo. I reali motivi di discussione potrebbero infatti innescarsi nel momento in cui venissero superati i limiti di tollerabilità.
Questi, stabiliti dall’articolo 844 del Codice Civile, prevedono che nessuno dei condomini immetta nelle proprietà adiacenti esalazioni, rumori o fumi considerati insopportabili. Qualora il vicino notificasse questo superamento, si potrebbe incorrere innanzitutto in un richiamo.
Se il fatto dovesse ripetersi, si rischia di andare incontro a vere e proprie sanzioni. Meglio dunque, accertarsi prima che questo momento lieto dell’estate si trasformi in una brutta sorpresa.