Il caldo intenso dei prossimi giorni permetterà l’arrivo delle notti tropicali, un fenomeno che negli ultimi anni si sta verificando sempre più spesso e che può diventare problematico.
Ci troviamo nel mezzo di una nuova ondata di calore, l’ennesima di questo giugno, che promette di farci compagnia a lungo. Le conseguenze di questa fase anticiclonica del clima sono note ed evidenti già da giorni: le piogge sono un ricordo, il sole il nostro più fedele e vicino compagno di giornata, il caldo a tratti insopportabile a asfissiante.

Fino ad oggi queste condizioni estreme durante il giorno sono state mitigate dall’arrivo di un drop termico consistente durante le ore notturne. Quando il sole cala l’aria tende a rinfrescare, dandoci quel sollievo agognato a lungo durante la fase diurna. Il rischio però è che il prolungarsi della fase di caldo intenso possa toglierci anche questo sollievo.
Stando alle ultime previsioni, infatti, nei prossimi giorni dovrebbe ripresentarsi il fenomeno delle notti tropicali, ovvero sere in cui le temperature minime rimangono molto alte ed in cui l’aumento del tasso di umidità rende complesso non solo trovare sollievo ma anche prendere sonno e riposarsi.
Cosa sono le notti tropicali e perché sono un segnale negativo per il futuro
Il concetto di notte tropicale è stato inserito dall’Organizzazione meteorologica mondiale come indice di controllo del surriscaldamento globale. Con tropicale non si vuole segnalare una condizione meteo tipica delle zone tropicali, ma semplicemente indicare che durante queste notti ci sarà molto caldo, come si suppone ci possa essere in quelle zone.

Genericamente vengono indicate come notti “Tropicali” quelle in cui le temperature minime faticano a scendere sotto il range dei 20-25 gradi. Se le minime non scendono sotto quella soglia è probabile che durante la sera la temperatura rimanga vicino ai 30 gradi e che questo caldo, misto all’aumento del tasso di umidità renda afoso e torrido il clima, specie nelle zone urbane.
L’aumento del numero di notti tropicali durante le estati è indice del surriscaldamento globale e dunque dell’aumento costante delle temperature anche in zone che erano tipicamente miti. I dati statistici in tal senso sono preoccupanti, visto che dal 1975 ad oggi c’è stato un incremento del 200% di questo fenomeno, il che rende sempre più estremo e dannoso per la salute il periodo estivo.
A questo dato va aggiunto che ormai l’organizzazione meteorologica mondiale ha riscontrato che la stagione estiva dura in media 4-5 mesi, durante i quali è possibile sperimentare ondate di caldo improvvise con picchi di temperature anomali e giornate di caldo insopportabili.