Parliamo dell’Assegno Unico Universale e del caso in cui potrebbe addirittura raddoppiare, e non solo
L’Assegno Unico è un sostegno che sta aiutando milioni di famiglie italiane con figli. Esiste una possibilità che possa raddoppiare, ma nessuno se lo augura e presto capirete il perché.

L’Assegno Unico e Universale è un sostegno economico erogato mensilmente dall’INPS alle famiglie con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni, senza limiti di età invece per i figli disabili. Sostituisce altre misure di sostegno come gli assegni familiari e le detrazioni fiscali per figli a carico, e viene erogato in base all’ISEE del nucleo familiare.
La domanda va presentata all’INPS, preferibilmente online accedendo tramite Spid o carta di identità elettronica, e l’assegno viene erogato a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda e per tutto l’anno successivo, con rinnovo automatico dopo aggiornamento dell’ISEE. L’Assegno Unico e Universale è un sostegno economico pensato per semplificare e potenziare il supporto alle famiglie con figli, offrendo un contributo mensile che varia in base alla situazione economica del nucleo familiare. Ci sono dei casi in cui l’importo varia e raddoppia in modo automatico.
L’Assegno Unico può raddoppiare: ecco in quali casi
L’Assegno Unico e Universale può effettivamente raddoppiare ma nessuno si augura che questo possa accadere: ecco perché.

La realtà è che non raddoppia proprio l’assegno ma diventa tutto di proprietà di uno dei due conugi se l’altro muore. Quando entrambi i genitori sono in vita, l’assegno unico può essere suddiviso tra loro al 50% ciascuno. Ma se uno dei due genitori viene a mancare, il genitore superstite può subentrare nella domanda e ricevere il 100% dell’importo dell’assegno unico spettante per i figli a carico. In altre parole, il genitore superstite non riceve il doppio del suo importo spettante, ma semplicemente percepisce l’intera quota che prima era suddivisa tra i due genitori.
Oltre a ricevere il 100% dell’assegno, il genitore superstite può avere diritto a una maggiorazione fino a 30 euro mensili per ciascun figlio minore, se l’ISEE è pari o inferiore a 15.000 euro per un massimo di cinque anni dal decesso, a condizione che: il genitore superstite sia lavoratore al momento della domanda, il genitore deceduto fosse lavoratore o pensionato al momento del decesso. L’eventuale maggiorazione è un’aggiunta specifica prevista dalla legge per i nuclei vedovili che rispettano determinati requisiti