Gesto sacro, lenisce il malessere meglio di un farmaco: lo dicevano i nonni, lo conferma la scienza!

L’uomo non è invincibile, lo stress e la vita quotidiana sono un danno, ma questo gesto lenisce il malessere.

Non bisogna essere ipocriti, nella società contemporanea si vive per lavorare, e la maggior parte ha sempre meno tempo da dedicare a sé stesso. Gli studiosi della scuola di Francoforte parlarono di Dialettica dell’Illuminismo, cioè di una totale perdita dell’umanità nel “progresso” che svilisce il senso di uomo. Ma c’è un gesto che lenisce questo malessere, ed è semplice.

Medico e anziano influenzato
Gesto sacro, lenisce il malessere meglio di un farmaco: lo dicevano i nonni, lo conferma la scienza!- ViaggiNews.com

Adorno e Horkheimer sono stati due studiosi della scuola di Francoforte, emigrati negli Stati Uniti nel periodo del nazismo, e che hanno professato nei loro studi una filosofia “pratica”, quella della contestazione pura. Se non si polemizza, non si può indagare, conoscere e studiare il reale, sostenevano. Ma cosa criticavano esattamente?

I valori di una società che sottomette l’uomo alla produttività. Di esseri umani che sono sempre più individui di un mero agglomerato senza anima, quindi non “individualità” nel senso più profondo del termine dediti “all’autosviluppo”, ma quanto alla perdita di tutto ciò in cui si è sempre creduto.

L’uomo sottomesso al progresso che vive il malessere della società contemporanea. Ma come può un gesto restituire benessere?

La scienza spiega l’importanza del gesto che lenisce il malessere

Sembra assurdo ma sono una serie di studi che testimoniano che l’essere umano mediante un piccolo gesto, potrebbe riprendersi da questo malessere. Certamente, implica una grossa considerazione di base, quella che la stessa società non permette, e a cui più nessuno è abituato.

Ricercatori che si confrontano in laboratorio
La scienza spiega l’importanza del gesto che lenisce il malessere- ViaggiNews.com

Si tratta del semplice “fermarsi”, prendersi il tempo di una pausa. Si chiama “vita lenta” sui social media, ma a detta di molto riguarda piuttosto una “perdita di tempo” per chi crede che bisogna solo lavorare. Invece no, sono persino alcune aziende a dimostrarsi favorevoli alla “pennichella” dopo pranzo per i propri dipendenti con le “nap room”, stanze adibite al riposino!

Ciò farebbe bene al cervello e al rendimento sul lavoro, lo conferma Vincenzo Tullo, neurologo dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.

Il riposino pomeridiano farebbe bene ad ogni età, non solo agli anziani. Potenzia la memoria, la creatività, l’umore, e migliora persino i riflessi. Ma come farla? La pennichella più efficace sarebbe quella che non supera i 20/30 minuti per non alterare il normale ciclo sonno-veglia, soprattutto senza rischiare di rimanere svegli la notte. Inoltre, ciò dovrebbe avvenire tra le 13,00 e le 15,00, altrimenti non è lo stesso.

Il gesto migliora l’attività dell’emisfero destro del cervello, è un momento di risposo per recuperare benessere, cioè il motore della vita. Se non si è rilassati, lucidi e ben disposti, come si può pensare di vivere bene? In questo modo, si abbassa la concentrazione nel sangue dell’ormone dello stress, il cortisolo che comporta ipertensione e sovrappeso. Regola meglio anche il senso di sazietà!

Provare per credere, al lavoro si sarà anche molto più produttivi!

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