Secondo la Legge i genitori sono responsabili penalmente per le foto dei figli minorenni sui social. Decisione spiazzante del Tribunale di Milano.
Chi non ha mai postato una foto del figlio sui social o chi impedisce al figlio adolescente di farlo? Le alzate di mano si conteranno sulle punte delle dita, questa è la realtà. Eppure adesso bisogna pensarci due volte e responsabilizzare i ragazzi stessi perché i rischi sono molto alti. Una sentenza del Tribunale di Milano fa riflettere profondamente.

Il comportamento dei genitori dell’era digitale è punibile con l’arresto e una multa. Siamo arrivati al punto in cui gli adulti non si beccano solo una ramanzina ma possono finire in manette per delle leggerezze. I social network rappresentano un pericolo per tutti, soprattutto per bambini e adolescenti.
I rischi sono sotto gli occhi di tutti e lo dimostrano le notizie che di tanto in tanto sconvolgono ma nemmeno troppo visto che la situazione non cambia. Gli hater possono portare al suicidio o a rovinare l’autostima di un adulto, figuriamoci se sotto attacco è un fragile bambino ancora in fase di formazione. I danni che verrebbero inflitti sono pericolosi e compito del genitore è tutelare il più possibile i minorenni.
Ecco cosa può accadere per le foto dei figli minorenni sui social
Secondo il Tribunale di Milano i genitori sono custodi delle foto dei figli e devono controllare il loro utilizzo assumendosene la responsabilità penale. I genitori rischiano di incorrere nel reato di trattamento illecito di dati personali, reato punito dall’articolo 650 del Codice penale con l‘arresto fino a tre mesi oppure una multa fino a 206 euro. In particolare la responsabilità del genitore è riconosciuta sia quando pubblicano in modo volontario le immagini sia quando lo fanno “per sbaglio”.

Il Codice Civile, il Codice Penale e la Legge sul diritto d’autore tutelano l’immagine dei minori, incluse le foto scattate dai genitori. Pur possedendo i diritti della foto non possono sfruttare le immagini dei bambini/ragazzi. Il Tribunale di Milano ha richiamato l’attenzione sul dovere giuridico generale di protezione del decoro, della dignità e della sicurezza del minorenne.
Lo sharenting – condivisione di foto di minori tramite social – è un rischio per i genitori, dunque, che sono chiamati a pensare alle conseguenze della pubblicazione di un’immagine. Questa non sparirà mai realmente dal web e potrebbe finire nella mani sbagliate, usata per fini pedopornografici. Inoltre le foto possono dare indicazioni su interessi e abitudini dei bambini o essere utilizzati per biechi scopi come una finta raccolta fondi se si dovesse trattare di un figlio con disabilità.