Attento a questo errore con le fragole selvatiche: se sbagli rischi grosso

Hai mai raccolto delle fragole selvatiche? Quando le trovi devi fare molta attenzione o potresti rischiare grosso.

Basta essere andati almeno una volta in un bosco di collina o di montagna per essersi imbattuti almeno una volta in un piccolo spiazzo punteggiato di frutti rossi. Guardandole si nota subito che non sono altro che le parenti selvatiche della fragola, con la differenza che risultano di dimensioni ridotte. All’aspetto però invogliano, esattamente come quelle coltivate.

Piatto pieno di piccole fragole selvatiche
Attento a questo errore con le fragole selvatiche: se sbagli rischi grosso. – (viagginews.com)

Si tratta di una specie spontanea, facile da trovare soprattutto nella regione del Trentino se pensiamo all’Italia. La tentazione di raccoglierle e di assaggiarle quindi si fa sentire, ma viene da chiedersi quale sia il sapore che nascondono. Aprendole di solito si sente lo stesso profumo delle fragole coltivate, mentre a livello di gusto forse si rivelano anche migliori perché è più intenso.

Come per tutti i frutti selvatici però bisogna sempre fare attenzione a come li si consuma e dove si raccolgono. In parte perché non ci sono garanzie sulle sostanze con cui potrebbero essere venute in contatto e eventuali parassiti presenti nei frutti. Ma ancora di più bisogna considerare un altro aspetto che soprattutto chi viene dalla città potrebbe non conoscere affatto.

Il doppio volto delle fragoline di bosco

Un po’ come capita per i funghi anche con i frutti selvatici può capitare di fare confusione fra due specie che risultano simili nell’aspetto. La situazione peggiore è quella in cui una varietà risulti commestibile e l’altra tossica per l’organismo. Purtroppo anche le fragole selvatiche hanno un gemello cattivo che risulta molto simile se non per pochi piccoli dettagli che bisogna cogliere.

Fragola selvatica che spunta dalle foglie
Il doppio volto delle fragoline di bosco. – (viagginews.com)

Questo secondo frutto si chiama fragola matta, e a differenza del primo se assaggiato si riconosce all’istante perché non ha alcun sapore. Oltre alla delusione però bisogna sputarlo e evitare di assaggiarne altri perché anche se non velenoso può dare grossi problemi di stomaco. L’ideale è individuarlo prima di coglierlo osservandone la superficie del frutto e la piantina in generale.

La fragolina selvatica infatti presenta gli stessi semini di quella coltivata, per quanto molto più piccoli, variabili dal giallo al rosso scuro. La gemella tossica invece è costellata di piccole protuberanze dello stesso colore del frutto. Se ci sono ancora alcuni fiori sulla piantina la differenza si nota subito: la fragola matta ha fiori gialli, quella selvatica di colore bianco.

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