Una riserva marina costituita da laghetti di acqua salmastra che è un vero gioiellino naturalistico da non perdere.
In Sicilia, in provincia di Messina, esiste una riserva naturale marina che ha una particolarità tutta sua: grazie alla conformazione del terreno e all’azione del mare si formano laghetti che hanno una durata variabile nel tempo. Un luogo incontaminato e preziosissimo.

Nel comune di Patti, nell’area della città metropolitana di Messina, esiste la Riserva Naturale Orientata i “Laghetti di Marinello”. Si tratta di un’area protetta con una superficie di 400 ettari che è continuamente sottoposta a variazioni morfologiche; l’azione di approfondimento del fondale marino nel Mar Tirreno, unita ai movimenti del terreno e alle condizioni meteo marine, determina la formazione di laghetti litoranei temporanei o semi-permanenti.
Quelle che ne resta è però uno spettacolo naturalistico incantevole. Un tesoro inestimabile di flora e fauna che la Regione protegge dal 1998.
Laghetti di Marinello, tra miti sulla formazione e il tesoro faunistico
In Sicilia c’è una leggenda molto particolare e suggestiva che racconta come sono nati i Laghetti di Marinello. Questi si trovano a Tindari, frazione del comune di Patti, dove è situato un antico santuario dedicato alla Madonna Nera. Secondi la leggenda, una donna si recò al santuario insieme alla figlioletta per devozione alla Maddonna. Una volta arrivata però rimase molto delusa dalla sua raffigurazione, tanto che pare esclamasse: “ho fatta tanta strada per venire a vedere una che è più brutta di me”. Voltatasi verso la figlia, la donna si rende conto che è scomparsa; nel cercarla la trova arrampicata su una finestra a strapiombo sul mare.

La donna provò a raggiungere la figlia ma era troppo tardi, la piccola era già caduta. A quel punto la madre invocò la grazia alla Vergine pentendosi di quanto detto poco prima. In quel momento apparvero due angeli che presero la bambina e la adagiarono sulla sabbia che nel frattempo si era formata grazie al ritiro delle acque: così si formarono i Laghi di Marinello.
Al di là della leggenda, i sei laghi che compongono questo spettacolo naturalistico (Marinello, Mergolo della Tonnara, Porto Vecchio, Fondo Porto, Verde e Nuovo) sono nati nel 1887 stando ai dati dell’Istituto Idrografico della Marina. La loro nascita è probabilmente legata alle variazioni dei torrenti Timeto ed Elicona.
Quale che sia la loro nascita, resta comunque uno spettacolo e un tesoro faunistico imprescindibile. I laghetti sono collegati tra di loro dal cosiddetto “Coda di volpe” un sentiero che permette di attraversare la riserva e scoprire tutti i suoi tesori. Sul litorale sono diffuse piante come il barboncino mediterraneo e l’elicriso, ma anche specie rare come il cardo-pallottola vischiosa, il fieno di mare e la centaura Seguenza.
Per quanto riguarda la fauna, qui si trovano specie comuni come l’anguilla, la bavosa pavone, il falco pellegrino, il corvo imperiale, la cicogna bianca o il fenicottero rosa. Non mancano specie rare come il piovanello maggiore e il ghiozzetto macrocefalo.