Secondo gli scienziati il materiale del futuro si trova sui fondali marini: scopri le sue potenzialità

Si sente dire da anni che è ora di abbandonare i derivati del petrolio per un materiale migliore. Per la scienza si trova nei fondali marini. 

L’inquinamento provocato dalla plastica non solo ha portato al diffondersi di microparticelle all’interno degli organismi e delle acque. Per non parlare delle grandi quantità di rifiuti plastici che si accumulano sulle coste e che danno problemi alla fauna marina a causa delle difficoltà di smaltimento. Di conseguenza si fa sempre più necessario trovare delle alternative al suo utilizzo.

Scienziate che esaminano il contenuto di un matraccio
Secondo gli scienziati il materiale del futuro si trova sui fondali marini: scopri le sue potenzialità. – (viagginews.com)

Trovare un sostituto adatto per qualcosa che ormai è usato ovunque però non è semplice. Da un lato quindi si lavora per trovare dei sistemi per lo smaltimento della plastica in modo sostenibile mentre si lavora per produrre materiali alternativi. Si può pensare alle bioplastiche, ma quelle ricavate finora hanno ancora dei limiti per durata e resistenza rispetto ai derivati del petrolio.

Viene allora da domandarsi su cosa si stia indirizzando la ricerca, e a pensare a materiali del futuro ricavati da minerali o risorse rare se non sintetizzate ex novo. In realtà però una fonte di interesse per gli scienziati è molto più comune di quanto si pensi e potrebbe diventare la materia prima per un’infinità di utilizzi. Per trovarla tutto ciò che serve è andare al mare.

Qual è la risorsa preziosa presente in fondo al mare

Cosa possiamo trovare sui fondali marini? La prima cosa a cui si pensa è la sabbia, seguita dagli scogli e dalle conchiglie dei molluschi che ci aderiscono. Ma in ambiente marino abbonda anche la flora, rappresentata dalle alghe. Proprio queste forme di vita che esistono da milioni di anni potrebbero essere la strada per produrre materiali futuristici, resistenti, versatili e sostenibili.

Fondale marino con alghe e scogli
Qual è la risorsa preziosa presente in fondo al mare. – (viagginews.com)

Mentre finora per le bioplastiche si è ricorsi al mais, alle carote o alla soia ora si sta cercando di ricavarle dalle piante acquatiche. Le prospettive sono già promettenti per questi nuovi polimeri, in particolare per la produzione di nuovi sistemi di packaging alimentare compostabili e leggeri. Tuttavia le potenzialità delle alghe non finiscono qui.

Un’altra linea di ricerca punta a usarle per produrre materiali da costruzione, ad esempio per ricavare pannelli ultraleggeri e isolanti. L’idea è quella di sostituirle al vetro per alleggerire le strutture edili oltre che per ridurre l’inquinamento dovuto a queste attività.

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