Nuovi casi di adozioni false in Piemonte: sedicenti volontari hanno chiesto soldi per le spese del canile. A cosa fare attenzione.
Adottare un animale, che sia un cane o un coniglio, è un gesto onorevole, che permette di dare una casa a chi non ha più un tetto accogliente. Le adozioni sono cresciute negli ultimi anni, solo grazie a volontari e persone che decidono di prendersi cura di una vita.

Eppure, laddove c’è sensibilità ed empatia, c’è sempre qualcuno pronto ad approfittarsene. Questo non vuole in alcun modo togliere fiducia a chi svolge questo lavoro – spesso in forma volontaria – con onestà, ma visto l’aumento dei casi, specialmente in Piemonte, è bene fare attenzione ai segnali che ci mettono davanti a una realtà diversa da come ci viene disegnata.
Chiusa questa doverosa premessa, non è raro che i volontari chiedano un contributo economico per l’adozione di un cucciolo, ma questi soldi devono essere certificati e, soprattutto, motivati. Quello che sta accadendo, però, non ha alcun filo logico e purtroppo, a rimetterci, sono spesso coloro che danno fiducia a chi hanno davanti – o meglio, dietro a un telefono.
La truffa del canile: chiedono soldi, ma il cane non si presenterà mai
I volontari chiedono spesso denaro, specialmente se l’animale deve affrontare vaccini, sverminazioni o staffette lunghe. In questi casi può servire un rimborso per benzina o pedaggi autostradali. Ciò non toglie che una piccola parte vada a loro stessi, anche se, eticamente parlando, tutto questo andrebbe certificato tramite bonifico. Ad ogni modo, quello che sta succedendo è decisamente più grave.

Da circa due anni regna il silenzio sull’argomento, ma come riportato da torinocronaca.it, una cittadina di Torino, attratta da un annuncio su Facebook, ha deciso di adottare un cane. La presunta volontaria ha richiesto un pagamento di 100 € in buoni Amazon con la scusa che la quota servisse a coprire le spese del canile. Ora, non è ben chiaro di quali spese si stesse parlando, visto che si può fare una donazione alla struttura, ma non certo pagare per adottare un animale. Tralasciando le incongruenze, il cucciolo non è mai arrivato. Anche lei, come numerose vittime che restano in silenzio, è stata truffata.
Il problema è che i sedicenti volontari rubano foto di animali realmente in cerca di adozione – magari al canile, magari appena nati da una cucciolata – e le usano per ingannare. Utilizzano spesso profili falsi sui social network e architettano il pagamento in modo tale da uscirne puliti. Ma non per questo bisogna smettere di denunciare, perché questa è l’arma più potente che abbiamo a disposizione.
Ancor prima di arrivare a questo punto, è fondamentale controllare i profili di questi presunti volontari, verificare se operano davvero in maniera trasparente e cercare tutte le informazioni possibili prima di effettuare qualsiasi pagamento.