Puoi evitare il fermo dell’auto per debiti: l’espediente legale per mettersi alla guida senza sanzioni

Secondo la Legge al verificarsi di specifiche circostanze è possibile evitare il fermo dell’auto. Vediamo quali sono e chi si salva. 

L’auto può circolare nonostante il fermo, quando accade? Per evitare sanzioni bisogna conoscere i casi che permettono di utilizzare il mezzo nonostante i debiti non siano stati pagati dal contribuente.

Uomo perplesso e auto in garage
Puoi evitare il fermo dell’auto per debiti: l’espediente legale per mettersi alla guida senza sanzioni (Viagginews.com)

Il fermo amministrativo è la procedura che blocca beni mobili come la macchina al fine di riscuotere crediti non pagati – ad esempio tasse e multe stradali. In seguito al fermo dell’auto, il mezzo non potrà circolare in strada e potrebbe essere necessario venderlo per saldare il debito. Tutto nasce dal mancato pagamento di una cartella esattoriale entro la scadenza designata.

Il concessionario della riscossione può disporre il fermo del veicolo di proprietà del debitore iscrivendo il provvedimento di fermo amministrativo nel Pubblico Registro Automobilistico. Solo quando il debitore corrisponderà quanto dovuto e il concessionario della riscossione cancellerà il fermo la macchina potrà tornare a circolare in strada. Se le somme non dovessero essere pagate allora scatterà la vendita forzata del mezzo. Queste le indicazioni normative generali ma ci sono due eccezioni da conoscere.

Ecco quando il fermo dell’auto non impedisce di guidare il mezzo

Iniziamo da una prima sentenza della Cassazione. Questa stabilisce la legittimità della circolazione in Italia indipendentemente dal fermo dell’auto con targa straniera dopo una re-immatricolazione all’estero. Per evitare il fermo amministrativo, dunque, molti cittadini immatricolano nuovamente il veicolo all’estero ottenendo una targa straniera.

Targhe straniere
Ecco quando il fermo dell’auto non impedisce di guidare il mezzo (Viagginews.it)

In questo modo eludono la normativa che vede il fermo associato al numero di targa italiana. La Polizia, dunque, non potrà accorgersi del divieto di circolazione quando controllerà la targa straniera. Questo escamotage, come detto, è stato considerato legittimo dalla Cassazione – articolo 100 del Codice della Strada. C’è una falla nella normativa, dunque, che rende possibile evitare il fermo amministrativo.

La seconda circostanza in cui è permesso circolare nonostante il fermo dell’auto è legata ad una sentenza del 2014 della Corte di Cassazione. Se il veicolo serve per svolgere un’attività lavorativa ed è indispensabile a tal fine allora il fermo non sarà applicabile. Il debitore dovrà presentare fatture, contratti di lavoro, registri e altre prove dell’uso esclusivo dell’auto per motivi professionali per evitare il fermo amministrativo. Essendo un bene strumentale qualsiasi Giudice concederà all’interessato la guida del mezzo.

Se la macchina è usata sia per esigenze lavorative che personali invece non potrà essere considerata bene strumentale e, di conseguenza, il fermo può essere applicato legittimamente. C’è un’eccezione sottolineata da una recente pronuncia della Corte di Cassazione. Dimostrando che l’auto seppur usata anche per esigenze personali è indispensabile per lavorare e l’unico strumento che permette lo svolgimento dell’attività lavorativa allora si avrà diritto a continuare ad usare il veicolo.

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