Carnevale, i dolci più amati dagli italiani sono questi

Da sapere sul Carnevale, i dolci più amati dagli italiani sono questi. Tutte le informazioni e curiosità.

Siamo nel pieno dei festeggiamenti finali del Carnevale, sfilate di maschere e carri allegorici impazzano in tutta Italia, mentre dalle pasticcerie, dai forni e anche dalle case degli italiani esce il profumo fragrante dei dolci di Carnevale appena cotti.

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Carnevale, i dolci più amati dagli italiani sono questi (Foto Pixabay)

Cotti al forno ma soprattutto fritti, i dolci tipici di Carnevale sono irrinunciabili in questo periodo e pazienza alla dieta. Ci sarà tempo per rimettersi in forma.

In Italia abbiamo un’offerta vastissima e incredibile di dolci di Carnevale. Ogni regione ha le sue specialità. Esistono anche dei dolci in comune ma che cambiano il nome a seconda della zona geografica. Tutti sono buonissimi e golosi, da assaggiare.

Qui vi segnaliamo quali sono i dolci di Carnevale più amati dagli italiani, che non mancano mai dalle tavole in questi giorni di festa. Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Carnevale, i dolci più amati dagli italiani sono questi

Chiacchiere, frappe, sfrappole, bugie, galàni, fiocchetti, castagnole, cicerchiata, pignolata, zeppole, chifelini, crostoli, caragnoli, arancini, struffoli, tortelli, ciambelline e frittelle. Sono i dolci tipici di Carnevale, serviti in questi giorni sulle tavole italiane, a fine pasto o durante la giornata per merenda e per una pausa di dolcezza il Giovedì e Martedì Grasso.

Molti di questi dolci sono, in realtà, gli stessi solo chiamati con nomi diversi a seconda delle regioni e delle città. Comunque, l’offerta gastronomica italiana anche a Carnevale è ricchissima e alle volte di un dolce tipico può cambiare non solo il nome ma anche qualche ingrediente nella ricetta.

Quest’anno, nonostante l’inflazione e l’aumento dei prezzi di cibi e materie prime, gli italiani non rinunceranno ai dolci di Carnevale. Secondo un’indagine di Coldiretti, il 68% degli italiani, quasi i due terzi, consumerà le specialità regionali. Di questi, una metà li acquisterà già preparati nei forni e nelle pasticcerie, l’altra metà, invece, li preparerà in casa, anche per risparmiare, oltre che per recuperare le ricette della tradizione.

Nel weekend di Carnevale, Coldiretti organizza l’evento Campagna Amica, con mercati nelle piazze italiane dove si terranno vendite di prodotti, degustazioni, cooking show, esposizioni e molto altro.

Le specialità più amate

Secondo i calcoli di Coldiretti, quest’anno gli italiani spenderanno circa 200 milioni di euro in dolci di Carnevale, tra prodotti già preparati e ingredienti per farli in casa. È un’analisi di Cna Agroalimentare, tuttavia, che segnala quali sono i dolci più amati e acquistati dagli italiani a Carnevale.

Sono le chiacchiere, acquistate e preparate in tutta Italia, anche se con nomi differenti, come frappe (in Lazio, Umbria, provincia dell’Aquila, in alcune zone delle Marche e dell’Emilia), frappole e cenci (in Toscana), sfrappole (a Bologna), fiocchetti (in Romagna), bugie (in PIemonte e Liguria), ciarline (in Emilia), grostoi (in Trentino), crostoli (in Friuli Venezia Giulia), e galàni (a Venezia).

Le chiacchiere consistono in strisce sottili di pasta dolce che vengono fritte e poi ricoperte di zucchero a velo. Hanno delle scanalature ai lati, realizzate con un’apposita rotella, e alle volte possono essere chiuse a forma di nodo o fiocco (da qui il nome fiocchetti). Possono avere qualche variante locale negli ingredienti utilizzati.

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Chiacchiere di Carnevale (Foto da Pixabay)

Le chiacchiere hanno un’origine antichissima, risalgono all’epoca dei Romani, quando si preparavano i dolci fritti nel grasso, chiamati frictilia.

Secondo l’analisi di Cna Agroalimentare le regioni italiane più golose, dove si spende di più per i dolci di Carnevale, sono Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Mentre tra le province, il primo posto è occupato da Roma, seguono sul podio Milano, seconda, e Torino, terza.

Infine, vi ricordiamo di non perdere il Carnevale di Viareggio, che quest’anno festeggia i 150 anni dalla fondazione.

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