Truffe case vacanza: i consigli per evitarle di Polizia e Airbnb

Contro le truffe delle case vacanza: i consigli per evitarle di Polizia di Stato e Airbnb. Tutte le informazioni utili.

Come ogni estate, anche questa estate si ripropongono i rischi di truffe per le case vacanza. Anche i più attenti possono cadere nei tranelli di chi finge di affittare una casa per le vacanze e poi si rende irreperibile dopo aver intascato la caparra o un anticipo sull’affitto.

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Truffe case vacanza: i consigli per evitarle di Polizia e Airbnb (Adobe Stock)

Per evitare brutte sorprese e non cadere vittima di raggiri, la Polizia di Stato ha lanciato anche per questa estate una campagna informativa con tutti i consigli per evitare le truffe sulle case per le vacanze. In collaborazione con il noto portale di affitti brevi Airbnb.

La campagna è rivolta in primo luogo a chi affitta una casa vacanza sul web, dove le truffe sono più frequenti e più facili.

Truffe case vacanza: i consigli per evitarle di Polizia e Airbnb

Per prevenire le truffe sulle casa vacanza da affittare questa estate, in particolare online, la Polizia di Stato italiana e il portale di affitti Airbnb hanno lanciato anche quest’anno una campagna informativa con consigli pratici.

Chi prenota un appartamento o una casa per le vacanze sul web, deve fare attenzione a diversi elementi per evitare di essere truffato. Soprattutto quando si tratta di offerte a bassissimo costo.

Ecco i consigli della Polizia e Airbnb contro i tentativi di raggiro più comuni sul web.

  1. Trattativa internazionale. Avviene solitamente con un finto proprietario di casa residente all’estero, che non può ricevere di persona i clienti e che solitamente richiede il pagamento con bonifico internazionale. Può chiedere anche numerosi documenti e il pagamento immediato. Solitamente emette una fattura falsa, così come false sono le sue credenziali e la pagina di prenotazione.
  2. Rimpiattino. In questo caso, l’host crea un annuncio su un sito di seconda mano, o immobiliare, ma quando viene contattato fa spostare i clienti su altri canali. Ad esempio, dall’app ufficiale del sito web propone di continuare la conversazione tramite posta elettronica o per messaggistica. Può far spostare i clienti su un sito clone, con link inviato via mail o messaggio, e ingannare il cliente.
  3. Proposta indecente. Anche in questo caso l’host crea un annuncio ufficiale ma quando viene contattato propone di annullare la prenotazione e procedere tramite trattativa privata. Per convincere i clienti è molto gentile e offre anche uno sconto importante. Salvo sparire una volta incassato il bonifico.

Per evitare truffe è consigliabile affidarsi a siti web e portali conosciuti, come Airbnb o altri. Evitare gli annunci di affitto case su portali che si occupano di altro, come vendita di oggetti di seconda mano. Occorre leggere sempre bene gli annunci, in ogni dettaglio, e fare attenzione che il sito web dove sono pubblicati sia quello ufficiale e non sia un sito clone.

Non bisogna accettare le proposte di trattativa al di fuori di portali o app ufficiali di affitto case. Per il pagamento online tramite portale è da evitare il bonifico, pagate con la carta di credito, secondo le istruzioni. Per le prenotazioni, Airbnb non chiede caparre.

Il pagamento con bonifico per l’alloggio delle vacanze, al di fuori dell’online, può essere chiesto dalle agenzie immobiliari. In questo caso, verificate che si tratti di agenzie reali e soprattutto con sede in Italia.

Per ulteriori informazioni: www.poliziadistato.it/articolo/la-polizia-di-stato-e-airbnb-tornano-a-diffondere-i-consigli-anti-truffa-per-prenotare-la-casa-vacanza

Il video della Polizia di Stato sulla campagna contro le truffe online sulle case vacanza.

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