“Se vogliamo salvarli dobbiamo intervenire”: l’allarme del WWF

Il nuovo report del WWF ha fatto emergere la necessità di un intervento immediato per ridurre l’inquinamento acustico causato dalle imbarcazioni in mare. Il rischio è che i cetacei del Mediterraneo muoiano o cambino casa. 

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© Capodoglio _naturepl.com – Franco Banfi – WWF.jpg

Il canto delle balene, il click dei capodogli, gli allegri fischi dei delfini… i cetacei parlano tantissimo tra di loro quando sono in mare. Comunicano la loro posizione, avvisano in caso di pericolo, usano il suono per cacciare, come visione subacquea alternativa e raccontano le loro tecniche di sopravvivenza ai cuccioli. È quindi fondamentale che i cetacei si rischiano a sentire, ma spesso la loro comunicazione è messa a dura prova per colpa dell’inquinamento acustico causato dalle imbarcazioni.

Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia ha dichiarato: “È ormai evidente come la conservazione dei cetacei nei mari del mondo dipenda da una serie di importanti fattori, tra cui la nostra capacità e volontà di ridurre l’inquinamento acustico, a cominciare dallo sviluppo di una normative, oggi assente”.

Il report del WWF: “Il rumore antropico è deleterio per i cetacei”

Il WWF ha rilasciato da pochissimo un nuovo report intitolato “Rumore Antropico nel Mare, sopportabile per l’uomo deleterio per i cetacei”, che parla proprio dell’urgenza di diminuire le emissioni sonore nel mare per tutelare le biodiversità dei cetacei che vivono nel Mediterraneo. Come si legge nel report viene ribadita l’importanza della comunicazione per i cetacei e purtroppo il crescente traffico marino disturba i messaggi che i mammiferi cercano di passarsi l’un l’altro. Ma non solo. Il WWF ricorda che l’inquinamento acustico derivante dal traffico nautico potrebbe portare ad una perdita di sensibilità uditiva, traumi acustici e persino l’abbandono dell’area di mare considerata troppo rumorosa.

Quali sono i rischi del troppo rumore?

Il Mar Mediterraneo rischia di diventare presto una zona troppo inquinata a livello acustico per i cetacei poiché il traffico marittimo è in crescita del 3% l’anno. Inoltre, per colpa di alcune categorie di sonar, zifi e capodogli si spiaggiano sempre più spesso e dalle autopsie emerge che spesso ci sono dei danni ai tessuti delle orecchie, del cervello e si verificano molti casi di embolia.

Il WWF quindi chiede di di implementare nuove condizioni di sicurezza per la gestione e la vita dei cetacei del Santuario Pelagos, nei siti Natura 2000 e nelle Aree Marine Protette. Implementare la formazione e la ricerca, anche sulle nuove problematiche emerse e legate all’inquinamento acustico. Sarà importante ridurre la velocità di crociera delle imbarcazioni e cercare di ridurre anche l’inquinamento acustico.

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