Allarme Delta aumentano i casi: i Paesi che richiudono al turismo

La nuova variante Delta del Coronavirus è ancora più contagiosa. Scatta l’allarme a Tenerife nelle Canarie, in Israele, Regno Unito e Russia

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Tenerife alle Canarie: è allarme per la variante Delta, i locali chiudono prima

Ci si augurava un’estate tranquilla dal punto di vista epidemiologico. Tanto che si riteneva che un eventuale colpo di coda del virus ci sarebbe stato solo in autunno. Invece la situazione non è affatto tranquilla. La variante Delta del Coronavirus sta facendo aumentare i contagi e di conseguenza risalgono i livelli di allarme. Così alcuni Paesi sono costretti a chiudere di nuovo o a rimandare le aperture.

Tenerife: contagi in aumento i locali chiudono prima

Le Canarie sin dalla scorsa Pasqua accolgono i turisti potendo vantare una situazione epidemiologica a bassissimo rischio. E moltissimi viaggiatori da tutto il mondo innamorati di questo arcipelago spagnolo nell’Oceano Atlantico vicino al Marocco hanno prenotato qui le loro vacanze estive.

Le isole dell’eterna primavera dove le temperature sono sempre piacevoli stanno però ora vivendo un momento di forte preoccupazione. L’attenzione si concentra sull’isola di Tenerife dove nelle ultime 2 settimane si sono registrati 170 casi, il doppio di tutto l’arcipelago.

Le autorità hanno così innalzato il livello di allerta portandolo a 3 su una scala che arriva a 4. Ovvero a un passo dall’allerta massima. Questo si traduce in chiusure anticipate dei locali, che devono chiudere alle 23, ed è vietato mangiare al chiuso di bar e ristoranti. All’aperto non si può essere più di 4 e anche in spiaggia non si devono superare mai gruppi di 4 persone.

Per quanto riguarda le altre isole Lanzarote e La Graciosa rimangono a livello 2, mentre Gran Canaria, Fuerteventura e le altre minori restano a livello 1.

Regno Unito, riaperture rimandate

Anche il Regno Unito come Israele è stato uno dei Paesi più rapidi nella campagna vaccinale e gli effetti dei sieri si sono visti la scorsa primavera quando i contagi sono crollati. Il governo di Boris Johnson ha così proceduto con le riaperture e proprio a giugno doveva esserci la revoca delle ultime restrizioni, compresi i viaggi.

Ma ora a preoccupare c’è la variante Delta che ha portato i contagi a 16 mila in un solo giorno. Fortunatamente non c’è un picco dei ricoveri, ma la situazione ovviamente preoccupa e molto. Così è stato deciso di rimandare le aperture al 19 luglio. 

Viaggi di turismo nel Regno Unito dunque sono al momento impossibile visto l’obbligo di quarantena per chi arriva nel Paese.

Israele apertura ai turisti rimandata al 1 agosto

Dal 1 luglio Israele avrebbe dovuto nuovamente accogliere i turisti vaccinati, ma l’incremento dei contagi negli ultimi giorni ha portato ad un inasprimento delle misure. Così torna la mascherina al chiuso e le aperture delle frontiere sono rimandate al 1 agosto.  

Il caso Israele desta molto preoccupazione visto che era il Paese che più velocemente aveva condotto la campagna vaccinale raggiungendo un alto numero di immunizzati. E i risultati si erano visti: a marzo i casi erano passati da 10 mila a poche decine.

Ora la variante Delta torna a far salire i casi soprattutto fra i più giovani. Così si corre a vaccinare i ragazzi della fascia 12-15 anni, considerando che proprio in 2 scuole si sono verificati due focolai di variante indiana. La buona notizia è che comunque l’incremento dei contagi non ha prodotto un alto numero di ricoveri.

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La spiaggia di Tel Aviv: chiusure e limitazioni per la variante Delta

Cosa si sa della variante Delta: la protezione dei vaccini

La variante Delta risulta essere molto più contagiosa dell’Alpha – 60% in più della variante inglese – e già 85 Paesi, tra cui l’Italia, ne hanno segnalato la presenza. Al momento i Paesi in cui è più diffusa sono il Regno Unito, la Russia, gli Stati Uniti, il Portogallo, la Germania, la Francia, il Belgio e l’Italia.

I vaccini dai primi studi pubblicati sulla rivista Lancet risultano efficaci anche contro questa variante, sebbene in percentuale minore: Pfizer 79%, Astrazeneca 60%. Ma ad essere protetti sono solo coloro i quali hanno ricevuto le due dosi di vaccino.

Tra le persone che sono state contagiate infatti la stragrande maggioranza sono non vaccinati e vaccinati con una sola dose. Indispensabile dunque accelerare la campagna vaccinale.

 

 

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