Dove ruttare è buona educazione.
“Non si rutta a tavola!“. Sin da piccoli ci hanno insegnato che ruttare non è buona educazione, al contrario è un gesto di cattivo gusto. E’ una regola condivisa da tutt’Europa, eppure in qualche Paese del mondo ruttare non è visto come un gesto disgustoso, ma come cortesia, è come dire all’ospite “era tutto meravigliosamente delizioso!”
Barney dei Simpson, Fantozzi e il suo “rutto libero” e chi più ne ha più ne metta. Sono personaggi della fantasia che ci fanno ridere a crepapelle, ma a nessun europeo verrebbe mai la brillante idea di mettersi a ruttare a casa di ospiti. Eppure, c’è chi la pensa in maniera diversa.
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Dove ruttare è un gesto di gratitudine
Eschimesi e parte degli asiatici non hanno alcun dubbio: ruttare è un gesto di buona educazione. I cinesi, si sa, sono molto orgogliosi e fieri delle proprie tradizioni e quando gradiscono un piatto, ruttano per complimentarsi con il cuoco.
Perché? Pare che all’epoca della Cina di Mao Zedong la pratica del rutto libero era ben voluta e gradita. Mao, del resto, idolatrava una società semplice e reputava finto il Bon Ton e le buone maniere.
Nessuno avrebbe potuto contraddire Mao Zedong, quindi i cinesi accettarono di gran lunga la tradizione del rutto libero.