Continua a colpire la variante inglese del Covid-19, ora segnalata anche in un gatto: si tratta del primo caso in Italia.
Animali domestici a rischio Covid: da diverso tempo se ne parla, ma i casi accertati sono sempre molto rari. A fine marzo 2020, venne accertato il primo rapporto di infezione di un gatto con il Covid-19. Si tratta di un caso avvenuto in Belgio e il felino sarebbe stato infettato dalla sua proprietaria.
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A ogni modo, anche se si parla di casi rari, l’Istituto Superiore di Sanità allertava: “Poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a Sars-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COvid-19, limitando la loro esposizione”.
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Un caso di variante inglese Covid in un gatto: la prima volta in Italia
Adesso si scopre un caso di variante inglese del Covid in un gatto domestico in Italia: il caso viene evidenziato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta. Si tratta di un felino maschio di 8 anni che vive nel novarese. Bartolomeo Griglio, responsabile della Prevenzione della Regione Piemonte, invita a non allarmarsi rispetto a quando accaduto, poiché in questo periodo “gli animali d’affezione si ritrovano a vivere in ambienti a forte circolazione virale”.
Ha anche aggiunto: “Non è dunque inatteso che anch’essi possano contrarre l’infezione, ma non esiste evidenza scientifica sul fatto che giochino un ruolo nella diffusione del Covid-19. Il contagio interumano rimane la principale via di diffusione della malattia”. Questo caso, dunque, evidenzia ancora una volta come sia necessario adottare comportamenti utili a ridurre il rischio contagio nei confronti degli animali domestici.