Verona, truffa all’Inps: falsa invalida per 15 anni, sottratti 260mila euro

Falsa invalida per 15 anni a Verona. Ha truffato l’Inps per 260mila euro. L’accusa: “Malata di patologie insussistenti”

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Ha truffato l’Inps per 15 lunghi anni fingendosi invalida. E’ la pesante accusa ai danni di una donna nel veronese che verrà giudicata il prossimo 21 maggio davanti al giudice A. Poli. Nella giornata di ieri la donna, di 47 anni, è stata rinviata a giudizio dal gup Paola Vacca con l’accusa di truffa aggravata dal danno rilevante. Secondo i conti degli investigatori, infatti, la donna avrebbe sottratto all’ente previdenziale 125.000 euro relative alla pensione d’invalidità civile e all’indennità di accompagnamento e altri 135.000 per l’indennità relativa all’inabilità lavorativa dal 2005 al 2020. Ben quindici anni di pensione e indennità per malattie che l’accusa ha definito totalmente o parzialmente insussistenti. Sarà il giudice poi a verificare se l’accusa ha ragione.

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Verona dopo Siracusa, è caccia ai falsi invalidi

Questa notizia arriva dopo appena un mese dall’inchiesta sui falsi invalidi resa pubblica a Siracusa. Il bilancio dell’operazione è stato molto pesante: Due persone, di cui un neurologo dell’Asp, agli arresti domiciliari; due obblighi di dimora, sette divieti di esercitare la professione di medico, di cui due dell’Inps. In totale sono ben 73 gli indagati, compresi 12 medici dell’Asp e 5 dell’Inps, 600mila euro l’ammontare dei beni sequestrati. Il procuratore di Siracusa Sabrina Gambino ha descritto così ciò che è emerso dalle indagini dell’operazione definita “Povero Ippocrate”: “Impressionanti condotte abituali» di «un sistema compromesso che riguarda la tutela della salute» con «dipendenti pubblici e dei privati che si prestano a questo circo”. Le indagini sono partite grazie alla denuncia di un privato che si era visto chiedere 2mila euro per la pensione d’invalidità.

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La vicenda farebbe capo ad una vera e propria organizzazione con a capo una donna che ufficialmente gestiva un patronato. Le intercettazioni e i video realizzati dai carabinieri hanno documentato lo scambio di denaro, dai 100 ai 2.000 mila euro, si legge su Il Gazzettino.

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