La salita al Colle del nuovo premier Mario Draghi ha modalità e tempi sempre più incerti. Momento decisivo per il futuro dell’Italia, ed è subito toto-ministri.
Sono ore importanti per il futuro del nostro Paese. Difficile immaginare un momento più delicato per la politica e la società di una crisi di governo in mezzo ad una pandemia mondiale. E sono ore importanti anche per il nuovo premier Mario Draghi, che ha sostituito il Presidente uscente Giuseppe Conte e che nelle ultime ore si è ritirato in un silenzio tombale. Sempre descritto come un uomo riflessivo e di poche parole, Draghi sta parlando poco e lavorando tanto, lontano dalle telecamere e dalla stampa.
Mario Draghi, cosa sta succedendo al Colle
Non sono state rese note le modalità e le tempistiche con cui Mario Draghi salirà effettivamente al Colle. Il nuovo premier, ieri, pare si sia allontanato da Montecitorio per tornare a Città della Pieve, la sua residenza in Umbria, dove è stata “avvistata” la sua auto con i vetri oscurati. Draghi, in piena linea con il suo carattere schivo e riflessivo, sta lavorando da solo e in piena riservatezza, parlando il meno possibile.
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“Sta ragionando e riflettendo sulle decisioni da prendere prima di sciogliere la riserva perché deve mettere in piedi un governo in grado di lavorare bene e subito” – hanno raccontato, alcune fonti a lui vicine, a Huffington Post, confermando che il silenzio del nuovo premier nasconde un momento decisivo e fondamentale per il nostro futuro politico. “Non vive l’agitazione di recarsi al Colle ad horas, ma invece potrebbe avere bisogno di più tempo.” – si conclude infatti.
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E’ subito partito il toto-ministri e hanno iniziato a girare i primi nomi possibili che saliranno al governo insieme a Draghi. Importante è anche capire quali partiti avranno più spazio di altri e di conseguenza quale colore assumerà il nuovo esecutivo. Detto della sua massima riservatezza tra i nomi che circolano con maggiore insistenza troviamo quelli di Dario Franceschini, per lui sarebbe una riconferma, Andrea Orlando all’Ambiente o al Lavoro, Lorenzo Guerini. Roberta Pinotti e Debora Serracchiani. Un’altra riconferma dovrebbe essere quella di Roberto Speranza. Per quanto riguarda la Lega si parla di Giancarlo Giorgetti come nome forte, ma anche Giulia Bongiorno, Riccardo Molinari ed Erika Stefani. Va ricordato che sicuramente sarà un governo con una fortissima presenza femminile, e probabilmente sarà composto da un misto di politici e tecnici.