Covid Italia, la situazione con altri Paesi: siamo in linea con la Germania

La situazione Covid Italia mostra ancora elevate criticità, eppure il nostro Governo sta riuscendo a seguire la linea della virtuosa Berlino.

Covid Italia situazione
Aggiornamenti sulla situazione Covid Italia FOTO Getty Images

La situazione Covid Italia continua a presentare un dato molto significativo e purtroppo non bello. Riguarda il triste primato di numero più alto di decessi legato alla malattia in relazione alla popolazione. Il nostro Paese del resto risulta essere ufficialmente il primo Paese dell’Occidente ad avere conosciuto la pandemia.

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Ad ogni modo anche il resto dell’Europa mostra un quadro che è sostanzialmente simile allo scenario Covid Italia. E comunque, come rimarcato da ‘Il Fatto Quotidiano’, la realtà dice due cose precise. E cioè che la Gran Bretagna ha avuto più morti rispetto a noi in rapporto alla sua popolazione. Stessa cosa che è avvenuta in Belgio – altro Paese flagellato dal Coronavirus – Repubblica Ceca e Slovenia. E che “il numero di morti in assoluto spesso tirato in ballo dalle opposizioni di centro destra è un qualcosa di superficiale”. Per quale motivo? Il quotidiano diretto da Marco Travaglio e Peter Gomez spiega perché. Ci sono troppi fattori in ballo quando si parla di questo dato, come età, abitudini sociali e come i decessi vengono conteggiati. Variabile che muta di Paese in Paese.

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Covid Italia, numeri come quelli della virtuosa Germania

Ad esempio in Francia non vengono conteggiate le scomparse che avvengono in casa. Cosa che invece rientra nel novero dei criteri stilati dall’Oms. Ed infatti questo ha fatto balzare in alto i numeri ufficiali di vittime della pandemia in Spagna, Russia ed altre aree del mondo. E comunque, va ricordato come in Italia il virus abbia preso piede prima che in altre zone, come detto. Logico quindi che ci siano più vittime. Il virologo Massimo Galli, molto stimato nell’ambito della comunità medica sia italiana che internazionale, informa che l’Italia è seconda solo alla Germania ora come prevenzione del virus.

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E Galli cita dati che vanno da settembre in poi. Da allora il nostro Paese ha ridotto le distanze in merito al tasso di letalità. Ovvero il rapporto che intercorre tra il numero di morti e il totale dei soggetti positivi riscontrati. Quello tedesco era sul 2,5% mentre quello italiano era del 3,5% ad inizio pandemia, a marzo 2020. Oggi entrambi sono al 2,2%. Proprio da settembre è accresciuta la possibilità di potere svolgere tamponi e questo ha consentito alle nostre autorità sanitarie di individuare anche i casi non gravi.

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