Parler, anche Amazon rimuove la app ‘covo’ di suprematisti pro Trump

I sostenitori di estrema destra favorevoli a Donald Trump si radunavano sulla app Parler, che ora viene bloccata anche da Amazon.

Parler Trump ban
Rimossa anche dai server Amazon la app Parler usata dai suprematisti pro Trump FOTO Getty Images

Anche Amazon ha tagliato i ponti con Parler, il social network sul quale hanno proliferato i gruppi di estrema destra e suprematisti, tutti favorevoli a Donald Trump. Da lunedì 11 gennaio la app non risulta più raggiungibile ed anche altri importanti soggetti avevano fatto la stessa cosa nei giorni scorsi, dopo le violente proteste andate in scena a Washington.

Leggi anche –> Washington, I Simpson hanno previsto per due volte gli scontri – VIDEO

Amazon da spazio anche a servizi molto noti come Netflix, sui proprio server. Il noto sito di e-commerce di proprietà di Jeff Bezos ha reso noto che la sospensione di Parler è avvenuto proprio per la presenza di post dal contenuto inneggiante in maniera chiara ed inequivocabile al ricorso alla violenza. Inoltre la stessa Amazon sottolinea come nelle scorse settimane abbia provveduto a segnalare per gli stessi motivi ben 98 discussioni aperte. Anche sul Play Store di Google e sull’Apple Store Parler non risulta essere più presente. Contestualmente lo stesso Donald Trump si è visto ricevere un ban permanente da Twitter e Facebook, con la chiusura dei suoi account ufficiali.

Leggi anche –> Washington, lo sciamano italoamericano guida i disordini: chi è Jack Angeli

Parler, era sin dalla sua creazione un posto di ritrovo per suprematisti

Il presidente uscente degli Stati Uniti ha utilizzato i social per incitare all’odio, come chiaramente si poteva evincere dai suoi messaggi. Dopo i fatti di Washington però ha accusato il suo vice, Mike Pence, di non averlo sostenuto e ha cambiato infine tono, invitando i suoi sostenitori a tornare a casa. Proprio su Parler gli ammiratori trumpiani avevano organizzato gli scontri condividendo sul social strategie su come eludere i controlli e su come introdurre armi all’interno della sede del Senato.

Se vuoi seguire tutte le notizie scelte dalla nostra redazione in tempo reale CLICCA QUI

Leggi anche –> Assalto al Congresso, ci sono 4 morti: cosa accade adesso

Cosa poi effettivamente avvenuta. La app aveva conosciuto pure un boom nei download su negozi Google ed Apple. Sua fondatrice e proprietaria è una miliardaria, tale Rebekah Mercer, nota proprio per le sue posizioni ultraconservatrici. Da novembre ad oggi i suoi fruitori, da 5 milioni, sono aumentati a 15 milioni. Lì si poteva esporre qualunque tesi, anche le più controverse, senza alcun controllo.

Impostazioni privacy