Washington, lo sciamano italoamericano guida i disordini: chi è Jack Angeli

Un giovane di origini italiane noto come “lo Sciamano di QAnon” figura tra i leader delle violenze pro Trump avvenute al Senato a Washington.

Washington sciamano QAnon
A Washington lo sciamano QAnon guida i disordini ed è un italoamericano Foto dal web

I disordini di Washington, con un assalto che suona da vero e proprio attacco alla democrazia compiuto dai sostenitori di Donald Trump alla sede del Senato, hanno portato al tragico bilancio di 4 morti e 52 feriti. Ed a guidare questa follia che ha portato la capitale degli Stati Uniti a finire in immediato lockdown sarebbe stato un italoamericano noto come “lo Sciamano di QAnon“.

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Lui è Jack Angeli, 32 anni facilmente riconoscibile a causa del suo appariscente modo di apparire. Con bandiera a stelle e strisce dipinta sul volto, a petto nudo e con indosso una pelle di bisonte, Jack Angeli è risultato tra i più scalmanati nelle proteste di Washington. E già nelle scorse settimane il giovane ha preso parte al altre proteste pro Trump, sostenendo la convinzione del presidente uscente di brogli alle elezioni in favore del democratico Joe Biden. Angeli ha anche affermato che “il mondo è governato da una rete di potenti dediti alla pedofilia che vogliono rovinare Trump”. Il tutto senza presentare un minimo di prove. A Washington i moti popolari hanno visto la partecipazione attiva di gruppi della destra estrema statunitense, con gruppi suprematisti quali i complottisti di QAnon, capeggiati da Jack Angelo, i Proud Boys (che Trump aveva definito “patrioti”, n.d.r.) ed i Boogaloo.

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Negli ultimi giorni avevano avuto luogo altre proteste in favore di Trump, che da par suo ha contribuito in maniera decisiva a creare un clima di scontri e di destabilizzazione sociale. Per quanto riguarda i Proud Boys, il loro leader è finito in carcere per avere rubato e bruciato una bandiera del Black Lives Matter da una chiesa frequentata da una comunità di colore. Lui è il 36enne di origini cubane, Enrique Tarrio. Aveva con sé delle munizioni detenute illegalmente e comunque la sua permanenza in carcere è durata poco. La polizia gli ha intimato di non mettere piede a Washington.

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Tarrio ed altri facinorosi si sono organizzati si di un social invaso da suprematisti e simpatizzanti di estrema destra banditi dagli altri social. E qui tutti loro hanno organizzato l’assalto al Congresso, spiegando in che modo evitare i controlli della polizia e quali strumenti portare con sé per forzare porte e finestre. Inoltre non è mancato varie volte un appello a non dimenticare le armi. Nella Capitale permane uno stato di emergenza anche se la situazione sembra stia finalmente tornando alla normalità.

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