Morto Marco Formentini, primo sindaco leghista di Milano

Lutto nella politica italiana: Morto Marco Formentini, primo e unico sindaco leghista di Milano, aveva 90 anni, la sua storia.

(screenshot video)

Si è spento a 90 anni Marco Formentini, ex esponente della Lega e primo e unico sindaco di Milano proveniente direttamente dalle file del Carroccio. Secondogenito di Savino, ragioniere capo del Comune della Spezia e socialista, da ragazzino partecipa alla Resistenza. Anche lui, come il padre, mantiene la fede socialista.

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Con la famiglia emigra in Belgio e dopo la laurea in Giurisprudenza inizia a lavorare come funzionario europeo nelle sedi di Lussemburgo e Bruxelles. A fine anni Cinquanta torna a Milano. La sua militanza politica nel PSI si sviluppa per un ventennio. Vicino a Luigi Vertemati e Carlo Tognoli, confessò invece di non ammirare Bettino Craxi.

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Dall’elezione a Sindaco alle nuove esperienze di Marco Formentini

Nel 1986, lascia la politica per dedicarsi alla libera professione nel settore finanziario e organizzativo, ci tornerà a inizio Anni Novanta. Abbandonato il PSI a pochi mesi dallo scoppio di Tangentopoli, aderisce alla Lega Nord. Viene eletto deputato alle elezioni politiche del 1992 e parlamentare europeo nel 1994. Ma soprattutto, il 20 giugno 1993 Formentini venne eletto sindaco di Milano, prevalendo al secondo turno su Nando dalla Chiesa, candidato del centro-sinistra. Dal 1967 aveva sempre vinto un sindaco socialista.

In quattro anni di mandato, Formentini dovette tener fronte a molti dissidi interni alla maggioranza. Viene ricordato con il sindaco che sgomberò il centro sociale Leoncavallo, trasferitosi in via Watteau. Anni dopo, Marco Formentini spiegò: “Se fossi sindaco adesso lavorerei per aiutare il Leoncavallo”. Bloccò anche l’allargamento delle linee metropolitane per sostituirle con le metrotramvie. Nel 1997 si candidò con la Lega ma senza alleati, col centrodestra che appoggiò Gabriele Albertini. Non giunse nemmeno al ballottaggio. A fine anni Novanta venne rieletto eurodeputato. Negli anni, si è avvicinato a posizioni uliviste e di centrosinistra, per poi rientrare nel Popolo delle Libertà.

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