Dove e come si celebra il Natale nei Paesi musulmani

Ecco come e dove si celebra il Natale nei Paesi musulmani

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Il Natale si celebra anche in alcuni Paesi Musulmani

Il Natale è festeggiato in tutto il mondo? Quasi. Ovviamente essendo una festa cristiana è festeggiato in tutti i Paesi a prevalenza Cristiana, ma anche nei Paesi Musulmani il Natale è una festa sentita.

Le feste religiose più importanti per i Paesi musulmani sono sicuramente ʿīd al-fiṭr la festa dell’interruzione, il Ramadan e īd al-a ḍḥā la festa del Sacrificio, eppure alcuni musulmani festeggiano anche la nascita di Cristo che è considerato un importantissimo profeta dall’Islam.

Abbiamo visto come i Paesi nel mondo festeggiano il Natale, è ora di dare uno sguardo ai Paesi musulmani che festeggiano questa festa sacra.

Come e dove si può celebrare il Natale nei Paesi musulmani

In alcuni Paesi dove non è ammessa la libertà di culto e il Cristianesimo non è riconosciuto è vietato festeggiare il Natale. Sono quei Paesi dove è in vigore la Sharia, la legge islamica e dove sono azzerati i diritti civili. Altri Paesi anche se a prevalenza musulmana riconoscono il Natale e lo celebrano.

Il sultano del Brunei, Hassanal Bolkiah, ha dichiarato che è vietato ostentare, indossare croci, accendere candele, allestire alberi, cantare inni natalizi e mandare gli auguri di Natale. Se le leggi non verranno rispettate, il cittadino che non le segue dovrà trascorrere 5 anni in galera. E’ passato un anno dall’introduzione della sharia nel Codice penale e da 12 mesi a questa parte vi sono regole ancora più restrittive. I cristiani possono festeggiare il Natale solo nel privato e dopo aver avvisato le autorità, alcune delle pene per chi non rispetta le leggi sono la flagellazione, l’amputazione di mani e piedi e la lapidazione.

La Somalia, dove la sharia è entrata in vigore 11 anni fa, ha vietato di recente le celebrazioni del Natale. Il sindaco della capitale, Yusuf Hussein Jimale, si è giustificato dicendo che le feste natalizie potrebbero essere prese di mira dai terroristi. La BBC ha dichiarato che sarà possibile festeggiare il Natale solo privatamente e nelle sedi dell’ONU.

Se il Brunei e la Somalia sono contrari al Natale, non vale lo stesso per altri Paesi musulmani. In Iran, un Paese che registra un’alta concentrazione di cristiani, soprattutto ortodossi, è consentito celebrare il Santo Natale, ma non è considerato un giorno di festa nazionale. Non ci sono divieti e le città si colorano di luci natalizie.

Anche in Marocco e Turchia, i cristiani sono liberi di festeggiare e di prendere giorni di ferie per l’occasione. In Arabia Saudita, però, è vietato il culto di altre fedi che non siano Islam e di conseguenza ben 1 milione e mezzo di cristiani festeggiano il Natale a casa segretamente.

In Iraq, a Dubai e nei Paesi del Golfo il Natale si celebra pubblicamente ed è considerato una festa “commerciale” e pagana, un po’ come Halloween.

Come le sacre scritture dell’Islam parlano di Gesù

Nei versi 22 e 23 della sura XIX del Corano, il libro sacro dell’Islam, si parla proprio di Maria che, da sola, fugge in un luogo lontano e deserto per concepire Gesù. Dopo il parto, Maria, ritorna a casa e i parenti iniziano ad umiliarla e a giudicarla, è allora che Maria spiega a tutti che il figlio è un profeta. La XIX sura si conclude dicendo che Gesù non può, però, essere l’incarnazione di Dio perché avere dei figli non si addice a Dio.

Il Corano conserva gli insegnamenti cristiani ed è interessante notare che alcuni musulmani dedicano parte del loro tempo di preghiera anche a Gesù.

Eppure, se da un lato esistono Paesi musulmani che danno la possibilità di festeggiare il giorno di Natale, dall’altro lato molti Paesi musulmani lo vietano e i cristiani che vivono in quei Paesi sono costretti a festeggiare il Natale lontano dalla Chiesa e privatamente nella propria casa, talvolta di nascosto.

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