Perché in Italia il vaccino arriverà solo in gennaio: differenze con Uk e Usa

Il vaccino Pfizer è già arrivato in Usa e Uk mentre in Italia arriverà solamente in gennaio, scopriamone il motivo.

A fine novembre sono giunte delle notizie incoraggianti per quanto riguarda i vaccini anti covid. Prima Moderna e successivamente Pfizer hanno annunciato che i loro vaccini avevano un’efficacia superiore al 90%. Un dato che ha subito rincuorato tutti, poiché significa che questi sono validi e in caso di vaccinazione ci sono alte probabilità che schermino dalla contrazione del virus. Una settimana dopo l’annuncio Pfizer ha presentato richiesta di distribuzione per emergenza del suo vaccino alla Food and Drug Administration, l’organo competente per la valutazione della sicurezza dei farmaci negli Usa.

Contestualmente ha annunciato che ci sarebbero volute 3 settimane per ottenere l’autorizzazione e che entro la metà di dicembre gli Usa avrebbero avuto il loro primo vaccino (notizia di poco fa che la distribuzione parte da oggi). Nei primi giorni di dicembre, l’autorità addetta alla valutazione dei farmaci della Gran Bretagna ha dato l’autorizzazione all’azienda farmaceutica di distribuire il vaccino (anticipando di fatto quella negli Usa). Una valutazione effettuata rapidamente per accelerare le tempistiche di vaccinazione della popolazione britannica.

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Perché il vaccino in Italia arriva solo a gennaio

Dopo l’annuncio di Pfizer e la presentazione da parte della stessa azienda della richiesta di autorizzazione all’Ema (ente europeo addetto al controllo della validità e sicurezza dei farmaci), in Italia è stato annunciato che il vaccino sarebbe giunto entro il 22 gennaio. Di recente la data è stata anticipata al 15 di gennaio, questo perché l’Ema ha dichiarato che si riunirà per deliberare sul vaccino il prossimo 29 dicembre.

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Il perché del ritardo sull’approdo del vaccino in Italia è legato alla valutazione dell’Ema. In questi giorni gli esperti stanno valutando la validità e la sicurezza del vaccino e nei prossimi giorni verrà effettuata un’indagine per appurare la capacità di produzione dell’azienda farmaceutica e quella di distribuzione delle varie catene messe a punto dagli Stati membri dell’Unione Europea. Il ritardo, dunque, è dovuto alle tempistiche di valutazione richieste in questi casi per appurare che tutto venga organizzato e gestito per il meglio nel rispetto della salute dei cittadini.

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