Elena Sofia Ricci, lo stupro a 12 anni: il ruolo determinante della madre

Elena Sofia Ricci si è confidata durante un’intervista a Verissimo. Scopriamo i dettagli del dramma che ha vissuto.

Elena Sofia Ricci

La Ricci è una delle attrici più amate del pubblico italiano. Mentre era ospite a Verissimo, si è aperta con Silvia Toffanin. La padrona di casa non è nuova a dover affrontare argomenti del genere e, come sempre, ha regalato interessanti spunti di riflessione.

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L’attrice si è dilungata a parlare della sua vita e di come ha trascorso l’infanzia. “Costringevo i miei amichetti e cuginetti a vedere i miei spettacoli. Mia nonna Licia è stata la prima a capire che avevo un talento. Lei creò degli spazi per farmi esibire, nella sua casa a Firenze”, ha raccontato la Ricci. Nonostante questi racconti felici, con il continuare degli aneddoti l’atmosfera si è fatta inevitabilmente più pesante.

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Elena Sofia Ricci: il drammatico evento che l’ha cambiata per sempre

La Ricci ha parlato anche molto di sua madre e del rapporto che aveva con lei. “Mia madre ha segnato la mia vita in maniera determinante”, ha affermato. La donna è sfortunatamente scomparsa nel 2018 a 77 anni. L’episodio di stupro avvenuto all’età di 12 anni riguarda  anche sua madre. Il fatto è avvenuto nel 1974: “a 12 anni ho subito un abuso da parte di un amico di famiglia. Succede molto più di frequente di quanto si immagini. Se non sei forte, pensi di essere responsabile e non dici niente ai genitori”, ha raccontato l’attrice.

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“Io ho rimosso tutta questa storia fino a vent’anni. Poi l’ho detto alle mie amiche e poi a mio marito. Ma mai alla mia mamma, gliel’ho risparmiato. Senza saperlo, mi consegnò nelle mani del mio carnefice, pensando fosse una persona fidata”. E’ così che la Ricci ha proseguito il racconto e ha fatto chiarezza sul coinvolgimento di sua madre nell’accaduto.

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Continuando a parlare, ha poi voluto fare una puntualizzazione sulla situazione in cui si trovano le vittime: “Quando si parla di violenza sulle donne non si possono dare giudizi, ogni caso è a sé. Non è detto che una donna maggiorenne, capace di intendere e di volere, sia in grado di sottrarsi a un manipolatore. Magari pensa di non valere abbastanza e accetta di sottoporsi a delle performance per ottenere un lavoro”. Un’altra menzione importante è andata alla psicoterapia e alla sua importanza. “La terapia è fondamentale, l’ho scoperta. Farla è come imparare un’altra lingua. Riguardo l’abuso, è fondamentale cercare di parlarne”, ha detto fermamente la Ricci.

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