Ines Frassinetti, chi era la 14enne morta in ospedale attendendo un cuore nuovo

Ines Frassinetti è deceduta all’ospedale Bambino Gesù attendendo un trapianto di cuore che non è giunto in tempo: aveva solo 14 anni.

La storia di Ines Frassinetti, la ragazzina di 14 anni di Massignano (Ascoli Piceno) ricoverata al Bambino Gesù di Roma in attesa di un cuore nuovo, aveva commosso tutta Italia. Mentre attendeva quel trapianto che le avrebbe salvato la vita aveva espresso il suo desiderio di vivere artisticamente, scrivendo una canzone dedicata all’importanza del trapianto d’organi. Una canzone che oggi può contare su 225mila visualizzazioni, impennatesi poco dopo il suo decesso. Ines, infatti, è deceduta in ospedale lo scorso 29 ottobre.

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Nata nella cittadina marchigiana nel 2006 e prima di tre gemelli, Ines è nata con la sindrome di Vacterl, una malattia che causa malformazioni agli organi interni e ipertensione polmonare. Per tutta la vita è stata costretta a dividere il suo tempo tra la casa e l’ospedale, nei momenti in cui era costretta ad essere attaccata ai macchinari per sopravvivere. In 14 anni ha subito 40 interventi chirurgici, il primo quando era appena nata e pesava poco più di un chilo.

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Ines Frassinetti, il ricordo della mamma: “Non ha mai perso il sorriso”

Intervistata dall’agenzia di stampa ‘Ansa‘, la madre di Ines, Juliette Romeo, ha ricordato: “La sua voglia di vivere era immensa, non si fermava mai. Durante i tanti ricoveri in ospedale passavano da lei perché si alzava col sorriso e faceva ciò che doveva col sorriso”. Un sorriso che era evidentemente contagioso e che conquistava tutti: “Dicevano entrando nella sua stanza che c’era sempre il sole”.

In ospedale Ines dava sfogo alla sua creatività, scriveva poesie, disegnava ed ha dato vita alla canzone sull’importanza dei trapianti che è stata interpretata da un’infermiera. In conclusione la madre aggiunge: “Ci speravamo proprio nel trapianto. Avrei voluto che avesse per quello che si poteva una vita normale come i coetanei, è un peccato che non sia accaduto. Ma la sua storia mi piacerebbe si trasformasse in speranza e in una lezione”.

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