Scandalo a luci rosse | introiti enormi per due seducenti professoresse

Individuate due docenti con i rispettivi complici, per quello che è uno scandalo a luci rosse sul quale le autorità indagavano da fine 2019.

scandalo a luci rosse Imperia
Ad Imperia deflagra lo scandalo a luci rosse Foto dal web

Ad Imperia e dintorni uno scandalo a luci rosse sta scuotendo le comunità della città ligure e di alcune località limitrofe. Una conturbante professoressa del posto era stata capace di mettere su una fitta rete di clienti, appartenenti a tutte le età ed alle più disparate condizioni sociali ed economiche.

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In questo aveva ricevuto un supporto decisivo dal marito, evidentemente non curante del fatto di concedere la propria compagna di vita a chiunque ne facesse richiesta. Non si sa se le prestazioni avvenissero esclusivamente dietro concordato pagamento o qualche volta anche per semplice piacere reciproco di tutte le parti coinvolte. Fatto sta che le forze dell’ordine hanno individuato almeno 70 persone, giovani e meno giovani, single e sposate, che almeno una volta sono stati con lei. La donna, 56 anni, svolge il lavoro di professoressa in una scuola della provincia di Imperia, da quanto risulta. Il marito è invece di poco più grande. Gli incontri finiti nel bel mezzo di questo scandalo a luci rosse avvenivano attraverso degli annunci a tema rilasciati su dei siti di incontri.

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Scandalo a luci rosse, il tutto generava grossi introiti illeciti: tanti i reati commessi

Sono diversi i reati individuati dalle autorità, tra i quali svariate falsificazioni di autocertificazioni durante il lockdown istituito giocoforza nella scorsa primavera. In diversi infatti avevano dichiarato il falso pur di incontrare la seducente professoressa. E risulta che le indagini su questa vicenda risalgono addirittura ad un anno fa, dopo che erano emerse le prime avvisaglie in merito all’esistenza di quelle che erano delle vere e proprie case di appuntamenti. Assieme alla donna ‘operava’ anche una sua collega ed il giro di affari messo su era notevole, con proventi in media individuabili in circa 8mila euro al mese. Tutti rigorosamente non dichiarati e non dichiarabili. Ci sono due uomini sottoposti a custodia cautelare: sono il marito della professoressa ed un ristoratore, a sua volta loro complice. Risultano indagate anche altre persone, con diversi reati ipotizzati.

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