Amici 2020, chi è Esa Abrate: età, storia, foto e vita privata

Esa Abrate è un nuovo concorrente dell’edizione 2020 di Amici. Scopriamo insieme chi è e quali sono le sue passioni.

Il giovane ha 22 anni ed è diplomato al Liceo Musicale Cavour. Ha studiato anche al Conservatorio Verdi e tra le esperienze che arricchiscono il suo curriculum c’è anche quella di direttore d’orchestra per la Pequenas Huellas. Quest’ultima è un’orchestra internazionale per la pace e la fratellanza. Possiamo ben capire che nonostante sia giovanissimo, ha già alle spalle delle esperienze degne di nota.

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La sua partecipazione al programma di Amici può considerarsi l’ennesimo successo di questo ragazzo. Nonostante abbia avuto diversi riconoscimenti e successi, la sua infanzia è anche segnata da periodi bui, ma ad alleviare le difficoltà c’è sempre stata la musica.

 

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Esa Abrate, nonostante l’infanzia difficile non ha mai abbandonata il canto e la musica

La vita di Esa Abrate cela un passato molto difficile. Il ragazzo è nato in Francia da genitori africani. Sfortunatamente rimane orfano di madre a tre anni e quando ha compiuto sette anni, gli assistenti sociali tolgono la sua tutela al padre. Finisce in istituto e poi in una casa famiglia. Nonostante questo periodo molto duro, viene adottato da una famiglia di Rivoli. Ciò che però l’ha sempre accompagnato e mai abbandonato sono stati il canto e la musica. Sarà proprio grazie alla sua famiglia adottiva che potrà coltivare questa sua passione.

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Suo padre racconta che “canta sempre, ci diceva che aveva sempre la musica in testa e cantava sempre”. Da quel momento inizia un percorso di studi dedicato allo studio della musica e che lo porterà a incontrare l’orchestra giovanile torinese “Pequenas huellas” di Sabina Colonna-Preti. Essa propone una serie di progetti per avvicinare bambini e ragazzi ai temi della pace e della solidarietà e per il diritto a un’infanzia felice. In tutto ciò, la storia di Esa sembra aver preso una piega completamente diversa da quella iniziale. “La musica è sempre stata la mia passione, ma fino a due anni fa non pensavo per nulla alla direzione d’orchestra. Poi sono andato a uno stage con i ragazzi di ‘Pequenas huellas’ e mi è scattato dentro qualcosa. La decisione finale l’ho preso quando, a Roma, ho visto dirigere la Quinta di Beethoven. Lì ho capito che questa doveva essere la mia strada”, ha detto il giovane.

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