Lockdown leggero: così il governo vuole ‘chiudere’ l’Italia

Ipotesi lockdown leggero: così il governo vuole ‘chiudere’ l’Italia, le zone rosse e arancioni, cosa chiude nel concreto.

(ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Preoccupano anche oggi i dati della diffusione del Coronavirus in Italia: secondo l’indice di gravità elaborato da YouTrend, il rischio è nella giornata di oggi di 80 su 100, un dato simile a quello dello scorso 16 marzo. Pesante il bilancio delle vittime, con 636 morti. Si tratta del numero più alto di vittime dallo scorso 6 aprile.

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Sebbene ci siano alcuni piccoli segnali incoraggianti, che riguardano l’appiattimento della curva e una frenata dell’indice di contagiosità, il governo Conte starebbe valutando ulteriori accorgimenti perché ci sia la dovuta frenata e nei piani ci sarebbe una sorta di “lockdown leggero”, che comunque sarà legato all’ultimo Dpcm che divide l’Italia in zone.

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Cosa prevede il lockdown leggero che il governo Conte potrebbe varare

(ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Entro domenica, 15 novembre, i tre quarti delle regioni potrebbero trovarsi in fascia arancione o rossa, stando a quelli che sono gli attuali livelli di contagio. Nella zona più a rischio, oggi abbiamo Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Calabria e Alto Adige, con Sicilia, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Umbria, Toscana, Liguria in una fascia intermedia e provvedimenti potrebbero essere presi per altre Regioni, Campania in primis.

Oltre alla regione meridionale, l’Iss spinge perché misure più restrittive siano considerate in Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con le ordinanze del ministro della Salute, si entrerebbe dunque in una fase che viene definita di “lockdown leggero”: vale a dire che altre regioni farebbero parte delle zone rossa e arancione. Sarà importante in queste valutazioni il ruolo dei governatori e dei sindaci. Da parte sua, c’è il premier Conte che frena e a quanto pare non intende emanare alcun nuovo Dpcm.

Cosa chiude con il lockdown leggero

In ogni caso, stando così le cose, con l’aumento di zone rosse e arancioni, resterebbero operative fabbriche e imprese, ma ci sarebbero nuove limitazioni a bar e ristoranti. Inoltre, gli spostamenti fuori dal proprio Comune e dalla propria Regione sarebbero vietati, fatte salve le eccezioni note da mesi. Non è improbabile che si decida la chiusura di altre tipologie di negozi finora tenuti aperti. Infine il capitolo ‘scuola’: la ministra Azzolina punta a tenere aperte elementari e prima media almeno, diversi Governatori insistono per la didattica a distanza ovunque.

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