Theodore McCarrick, chi è il prete maniaco che ingannò papa Wojtyla

Theodore McCarrick, ecco chi è il prete maniaco che ingannò papa Wojtyla e tutta la diocesi: dopo decenni di ricerche, finalmente la verità.
Forse uno degli uomini più disgustosi degli ultimi anni Theodore McCarrick, oggi 90enne, l’ex cardinale che Papa Francesco ha scomunicato il 16 febbraio 2019. Un maniaco sessuale che per decenni ha abusato del suo potere per violentare ragazzi e seminaristi anche minorenni. Oggi, dopo ben due anni di ricerca, la Chiesa ha finalmente pubblicato il “Rapporto McCarrick”: 461 pagine scritte sulla base della documentazione trovata negli archivi della Santa Sede e della diocesi degli Stati Uniti. “L’invito che mi permetto di rivolgere a chiunque cerchi risposte è di leggere interamente il documento e non illudersi di trovare la verità in una parte piuttosto che un’altra”, ha detto al riguardo il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. Il rapporto racconta una storia molto diversa dal “dossier” redatto da monsignor Carlo Maria Viganò, che nell’agosto 2018 arrivò addirittura a chiedere le dimissioni di Papa Francesco per via della scomunica di McCarrick. Nel nuovo rapporto si legge infatti che “fino al 2017 non arrivarono in Vaticano accuse circostanziate di abusi su minori”. Ma è vero anche che negli anni Novanta arrivarono alla Chiesa diverse lettere di denuncia, che non vennero prese in considerazione perché “non fornivano nomi e circostanze e perché anonime”. A informarci di tutto ciò, in Italia, è il Corriere della Sera.

Theodore McCarrick, il prete pedofilo che abusò di minorenni per decenni

Papa Francesco eretico

Giovanni Paolo II nominò McCarrick vescovo di Metuchen nel 1981, e poi arcivescovo di Newark nel 1986. A quei tempi si parlò di lui come di un “gran lavoratore” ed “efficace raccoglitore di fondi”. Nessuna delle persone che contribuirono alla sua nomina fornì indicazioni negative sulla condotta morale del prete. Il vero “colpo di scena” seguì la nomina ad Arcivescovo di Washington, a fine 2000. Quell’anno contro McCarrick erano già attive quattro tipo di accuse: un sacerdote della diocesi di Metuchen disse di “aver notato l’attività sessuale di McCarrick con un altro prete”, ma fu considerato inaffidabile poiché lui stesso “aveva precedentemente abusato di due adolescenti“. Arrivò anche una serie di lettere anonime, citate prima, datate nel ’92 e ’93 che accusavano McCarrick di pedofilia. “Si sapeva che McCarrick avesse condiviso il letto con giovani uomini adulti nella residenza del vescovo a Metuchen e Newark“, e che “McCarrick avesse condiviso il letto con seminaristi adulti nella casa al mare sulla costa del New Jersey”. Giovanni Paolo II, Papa di allora, chiese di verificare le accuse ma cambiò presto idea e a novembre 2000 nominò McCarrick arcivescovo di Washington.
A far cambiare idea al Papa è stata una lettera che lo stesso McCarrick scrisse di suo pugno il 6 agosto 2000, in cui si dichiarava innocente e giurava di “non aver mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico”. Cinque anni dopo, però, riemersero le accuse e il nuovo Papa Benedetto XVI chiese al cardinale di dimettersi spontaneamente nel 2005. Nel 2006 McCarrick lasciò Washington e andò in pensione. Verso la fine del pontificato di Benedetto XVI arrivò un’altra denuncia da un prete che affermava di avere avuto rapporti sessuali con McCarrick, ma la sua credibilità non venne mai verificata. Si arriva così a giugno 2017, quando l’arcidiocesi di New York “apprese la prima accusa di abuso sessuale di una vittima di età inferiore ai 18 anni compiuto da McCarrick all’inizio degli anni Settanta”. A quel punto fu Papa Francesco a chiedere le dimissioni di McCarrick dal collegio dei cardinali; dispose il processo canonico e dopo la condanna lo spretò.

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