Terza ondata nel 2021, l’annuncio del virologo Palù

Intervistato sulla possibilità di ulteriori ondate pandemiche, il virologo Palù spiega che nessuna pandemia è durata più di due anni.

Giorgio PalùIl Dpcm che impone un lockdown a zone è entrato in vigore oggi e sarà valido almeno fino al prossimo 3 dicembre. I risultati di queste misure si vedranno almeno tra due settimane e ad oggi i dati condivisi dalla Protezione Civile mostrano un incremento di casi e decessi. Oggi sono stati oltre 37 mila i nuovi positivi e ben 446 i deceduti. Data la situazione non esattamente positiva, sono in molti quelli che si chiedono cosa succederà quando usciremo da questo seconda quarantena.

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Qualche giorno fa alcuni esperti, tra i quali anche Massimo Galli, hanno parlato della necessità di rispettare le regole anche dopo la fine della fase acuta del contagio. Questa attenzione è, a detta degli esperti, l’unico modo di evitare una terza ondata. Intervistato sulla possibilità di successive ondate a quella attuale, il virologo Palù ha detto: “Il picco? Di solito, per i virus respiratori come il Covid-19, è tra gennaio e febbraio. C’è chi preconizza una terza, quarta e quinta ondata, ma nessuna pandemia dura più di 2 anni”.

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Il virologo Palù: “Prendiamo insegnamenti dalle precedenti pandemie”

Insomma questa seconda ondata di contagi dovrebbe continuare per tutto l’inverno e finire poi verso la primavera. Una terza ondata l’autunno prossimo? Il virologo fa capire che sarebbe statisticamente improbabile, ma non lo esclude al 100%. Palù invita a guardare l’andamento delle altre pandemie: “Ricordo quello che abbiamo appreso dalla Spagnola del 1918, dall’Asiatica del ’57, da quella di Hong Kong del ’68 e dalla Suina del 2009: nessuna pandemia è durata più di 2 anni. Certo dovevamo attenderci una recrudescenza del virus in autunno e prepararci: succede con tutti i virus respiratori pandemici”.

Però ammette che questo è il primo virus di questa famiglia ad essere diventato pandemico, quindi ci sono ancora molte cose che gli studiosi non conoscono e dunque non possono prevedere: “Si tratta di un virus nuovo, il primo pandemico di questa famiglia, e dobbiamo ammettere che ci sono ancora molte cose che non conosciamo”.

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