Tik Tok, pedofilo 34enne segnalato: ma il sito non lo banna

Tik Tok al centro di una bufera perché non ha bannato dal sito un pedofilo 34enne che era già stato segnalato per comportamenti illeciti nei confronti di alcuni minorenni.

Il noto social network Tik Tok è popolato per la maggior parte di giovani e giovanissimi, tanti di loro sono minorenni e preda dei malintenzionati e dei pedofili della rete. Bufera per un 34enne pedofilo, che non è stato bannato dal sito, dopo numerose segnalazioni per comportamenti criminali nei confronti di alcuni bambini proprio sul popolare Tik Tok.

La BBC Panorama indaga sul pedofilo di Tik Tok

Un giovane giornalista di BBC Panorama si è finto una ragazzina di appena quattordici anni, provando a contattare il presunto pedofilo. Modificando le foto in maniera che fossero credibili, il giornalista si è presentato sul sito come una minorenne. Il 34enne in questione ha quindi inviato alla finta 14enne, sapendo benissimo la sua tenera età, dei messaggi molto espliciti e dal contenuto sessuale.

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I messaggi dell’uomo sono stati inviati a Tik Tok e segnalati dalla “bambina”, in attesa che il sito prendesse provvedimenti in merito a questo gravissimo comportamento. I giornalisti della BBC Panorama ha quindi verificato che il social network non ha accesso ai messaggi privati degli utenti, quindi se l’account non ha video espliciti e meritevoli di ban, non verrà preso nessun provvedimento. Tuttavia, questa preziosa indagine della BBC Panorama può far cambiare le cose. Infatti, Tik Tok ha bannato ben due account sospetti, dopo il fatto.

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Il popolare sito si è difeso dichiarando che le decisioni così delicate sono imposte dall’alto, in particolare da Pechino, dove è presente il quartier generale del social network. E’ anche stato dichiarato che lo stesso algoritmo di Tik Tok non tutela le situazioni di questo tipo: se un pedofilo farà una ricerca di minorenni che ballano in modo sensuale (una pratica comune dei “balletti”), nel suo feed ci saranno sempre video simili a quelli che ha cercato.

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Resta quindi da chiedersi se ci siano e ci saranno modi più sicuri e certi per proteggere i più giovani da questi predatori virtuali.

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