Covid, Rapporto Altems: “La letalità del Coronavirus appare ridotta”

Il 25° Rapporto Altems dell’Università Cattolica evidenzia come il tasso di mortalità apparente del Coronavirus sembra essersi ridotto.

L’ultimo bollettino della Protezione Civile ha mostrato un ulteriore aumento dei casi di positività giornalieri. Nelle ultime 24 ore sono risultati positivi 19.143 italiani, per fortuna è stata registrata una lieve flessione nel terapie intensive (+55 rispetto alle oltre 60 di ieri) e dei decessi (91 a cospetto con i 136 del giorno prima). Una piccola buona notizia emerge sempre oggi dalla pubblicazione del venticinquesimo Rapporto Altems dell’Università Cattolica.

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Analizzando i dati dei casi di positività in rapporto con i decessi giornalieri, è risultato infatti che il tasso di mortalità apparente dovuto alla contrazione del Coronavirus sembra essersi ridotto in maniera sensibile rispetto a Marzo. I ricercatori hanno messo a confronto le percentuali della settimana che trascorsa tra il 14 ed il 20 ottobre con quelli della settimana compresa tra il 18 ed il 24 marzo.

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Coronavirus: “Regioni sotto il 30% di occupazione posti letto”

Un’altra notizia in parte positiva riguarda l’occupazione dei posti letto degli ospedali italiani. Al momento tutte le regioni hanno un tasso di occupazione inferiore al 30%, con la sola Valle d’Aosta che si avvicina pericolosamente a quella soglia (27,78%). Proprio il 30% è la soglia massima di sostenibilità delle strutture ospedaliere per poter curare i pazienti covid senza andare in sofferenza. Il tasso di saturazione viene calcolato in base al numero di pazienti covid in terapia intensiva in rapporto ai posti letto a disposizione della regione.

Per quanto riguarda i posti di terapia intensiva aggiuntivi previsti dalla riorganizzazione durante il periodo di lockdown, la situazione sembra più complessa. Sono sette le regioni che hanno quasi esaurito la disponibilità: Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Lombardia e Calabria. Altre sette sono quelle che stanno utilizzando i posti  in terapia intensiva in dotazione strutturale. Tra queste ci sono la Campania e la Sardegna che li hanno quasi esauriti (rispettivamente il 92% e l’88%). Da tenere sotto controllo anche la situazione nel Lazio (73%), Sicilia (69%) e Puglia (68%).

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