Russia: centinaia di animali morti sulle rive del mare

L’allarme di Greenpeace: centinaia di animali marini morti sulle coste della Kamchatka.

Disastro ambientale Russia

Qualche giorno fa avevamo letto la notizia, tragica, di un ritrovamento sconvolgente. Centinaia di animali marini sono stati ritrovati morti sulle coste della Kamchatka, precisamente lungo la spiaggia di Khalaktyrsky. Lo spettacolo era raccapricciante e ha lasciato abitanti ed esperti senza parole. Perché tutti quegli animali erano morti? Cosa era successo? E perché la schiuma del mare era così strana? Forse un nuovo disastro ambientale che è stato silenziato? Difficile a dirsi, ma ciò che balza agli occhi di tutti è che oggi nuovi animali morti sono stati ritrovati sulle rive.

Perché sono morti tutti questi animali

Cosa ha causato la morte di tutti questi animali? Difficile a dirsi, ma pare che secondo gli scienziati sia tutta colpa dei cambiamenti climatici. Se la prima volta, infatti, il mare aveva assunto un colore giallo e molti surfisti avevano lamentato nausea, dolore allo stomaco e agli occhi e si era pensato ad un disastro ambientale taciuto dal Governo, ora la moria è iniziata al largo della penisola russa dell’Estremo Oriente della Kamchatka e a darne notizia è stato il governatore Vladimir Solodov.

La nuova moria di pesci e animali marini

Una nuova moria in mare che lascia atterriti e preoccupati sia gli abitanti della zona che gli scienziati visto che questo fenomeno sembra spostarsi con una scia di morte da nord a sud. Secondo il Governatore Soldov la portata dell’evento è ampia e molto probabilmente le cause sono duplici: cambiamenti climatici e altri effetti inquinanti che noi stessi causiamo al mare. Pare però che venga smentita l’ipotesi di un disastro ambientale inizialmente ipotizzato nella città di Petropavlovsk-Kamchatsky.

L’analisi di Greenpeace

Chiaramente però non si può, e non si vuole, escludere nulla e Greenpeace sta lavorando proprio in quest’ottica. Sono infatti stati prelevati dei campionamenti di acqua dal mare e i primi risultati sono stati chiari: nell’acqua sono state trovate tracce di petrolio, acidi grassi, cloro, disolfuro di diallile, composti del gruppo terpenico, metalli come mercurio, vanadio, boro, selenio… insomma.

Nell’acqua di mare della Russia, davanti alla Kamtchatka c’è di tutto e proprio questa potrebbe essere la causa della moria di pesci, polpi e altri animali marini che si sono spiaggiati lungo le coste.

Tuttavia pare che le concentrazioni di questi elementi non siano così estrema da causare tutti i danni che abbiamo invece visto. Persistono quindi sia l’ipotesi di sversamento di sostanze chimiche, sia la fioritura di diverse alghe ricche di sostanze inquinanti.

“La ricerca e il campionamento dell’acqua di mare continua, poiché nessuna versione spiega cosa sia successo fino ad oggi” ha dichiarato un portavoce di Greenpeace.

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Purtroppo però la situazione sembra anche essere più grave del previsto perché vicino all’isola di Utashud Greenpeace ha notato una grande quantità di animali morti, ma non solo. L’acqua sapeva di decomposizione e i pochi animali trovati vivi avevano dei comportamenti strani. C’erano granchi senza guscio e stelle marine che si muovevano in modo assolutamente innaturale. Insomma, non si capisce bene perché e cosa sia successo ma gli animali continuano a morire.

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