Arisa, tutta la verità: “Troppe punture sulle labbra, ora basta”

Arisa ha detto basta. Così la cantante, originaria della Basilicata, ha rilasciato una lunga intervista parlando del suo passato

La cantante Arisa è tornata a parlare del suo passato con il difficile rapporto con il suo corpo: “Ho iniziato a fare delle punturine, poi mi sono lasciata prendere. Vedevo un sacco di chirurghi che mi dicevano: è proprio sicura?”, queste le sue parole in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de “Il Corriere della Sera”. Poi ha aggiunto: “Pensavo che avendo labbra più turgide sarei stata amata di più. Ma in quel tentativo non mi riconoscevo ed ero la prima ad amarmi meno”.  E così si è soffermata degli episodi da adolescente: “Vengo da un piccolo paesino della Basilicata e sono sempre stata una persona semplice. Per me era naturale pensare che gli altri avessero ragione”. “Alle medie non ero certo tra le ragazzine più carine e i compagni mi prendevano in giro per il naso o perché non avevo tanti vestiti. Per gli altri erano battute ma io le prendevo sul serio, mi pesavano”.

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Arisa, la nuova vita

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La svolta è arrivata quest’estate: “Ero al mare e continuavo solo a guardarmi la pancia, le cosce. poi mi sono detta: basta preoccuparmi, faccio una foto e la metto su Instagram. Ma con tutto quello che siamo in grado di fare noi donne, possiamo sempre perderci dietro queste preoccupazioni? Le mie giornate possono rabbuiarsi perché non ho il fisico di una velina?”.

 

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Questa è la prima foto che faccio da quando ho deciso di ritornare allo stato originale della mia faccia.Senza filtri.Mi spiego meglio: negli ultimi anni la paura del tempo che passa era diventata incombente.Le mie serate le impiagavo a scrutare i difetti sul mio volto e a contare i buchi di cellulite sul mio sedere e sulle mie cosce. Chirurghi e medici estetici sono diventati i miei confessori, pensavo che se fossi diventata più bella la gente mi avrebbe amata di più, che avrei trovato l’amore della mia vita e che sarebbe stato tutto più facile per me con amici e lavoro. Guerre infinite coi miei capelli e tempo perso che non torna più.Io lo so che non sono bella come le tipe che vedo sui giornali e sui social, ma non voglio che sia più un mio problema. Ci sono tante persone care nella mia vita, che amo alla follia, che pur non aderiscono ai canoni del bello che ci propone questo mondo, eppure niente sarebbe lo stesso senza di loro per me.Mi chiedo allora perché solo io dovrei sentirmi meno amabile con la mia faccia, la mia età e la mia cellulite. Un essere umano è quello che è, quello che dà, o quello che appare??Ogni problema diventa un problema solo se gli permettiamo di esistere. Quando portavo gli occhiali e il caschetto mi sentivo me stessa, ma la gente per strada mi prendeva in giro, si permettevano di fare apprezzamenti veramente pesanti sul mio aspetto fisico.Per non parlare del “ ci è o ci fa(?)”che mi ha fatto sentire sbagliata fin dall’inizio della mia avventura.Questo alle donne capita spesso perché siamo in una società che dà per scontato che una donna possa essere messa in discussione per aspetti futili già in famiglia e che sia tutto normale.Da bambine dobbiamo essere accettate da nostro padre e non dare troppo fastidio a nostra madre che è una donna come noi problemi annessi,adolescenti dobbiamo passare l’esame della classe,dei primi flirt,delle amiche fighe che decidono se siamo all’atezza di stare nel gruppo;poi:vogliamo parlare del mondo del lavoro?? È ora di svegliarsi.Sentirci sbagliate ci rende ottime acquirenti.Depotenzia il nostro valore; ci divide e il mondo va a rotoli. Amiamoci per quello che siamo.Siamo Vita #bodypositive

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