Jonathan Galindo: il Pippo dell’autolesionismo dietro il suicidio di Napoli

Ci sarebbe Jonathan Galindo, il Pippo dell’autolesionismo dietro il suicidio di Napoli: ma quando è nato il fenomeno dei “creepypasta”?

(screenshot video)

Sta destando molto clamore la vicenda del suicidio di un bambino di 11 anni che si è lanciato dal balcone di casa a Napoli. Il ragazzino avrebbe anche lasciato un messaggio con scritto “Vi amo ma devo seguire l’uomo con il cappuccio”. Questo ha fatto propendere ancora una volta per una challenge online finita in tragedia.

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Era già successo in passato che queste sfide finissero in dramma, il caso più famoso è senza dubbio quello di ‘Blue Whale’ e adesso il timore torna per un altro personaggio social, di pura fantasia, che spingerebbe giovanissimi a compiere sfide folli, fino al suicidio. Si tratta di Jonathan Galindo, finito ora sotto accusa.

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Cosa sapere su Jonathan Galindo: quando è nato?

Il personaggio ricorda anche se vagamente Pippo della Walt Disney e i primi allarmi in Italia sono stati lanciati a luglio 2020, quando vennero registrati quattro casi sospetti in provincia di Ancona. Quattro segnalazioni di genitori preoccupati per gli atteggiamenti dei loro piccoli. L’account dal profilo accattivante si palesa su Instagram, Facebook e Tik Tok, mandando un messaggio privato. Chiede alle proprie vittime se vogliono stare al gioco e poi si avvia un meccanismo davvero sconcertante.

Difatti, l’account trascinerebbe le sue vittime in una serie di “sfide”. Quello che sconcerta è che arriverebbe a chiedere ai ragazzini, tutti giovanissimi, di compiere atti di autolesionismo. L’ultimo step di queste sfide è rappresentato dalla richiesta di togliersi la vita. L’allarme è stato lanciato anche da diverse pagine social istituzionali. Ma chi è Jonathan Galindo? Il personaggio venne inventato qualche anno fa da un artista e videomaker americano. Questi oggi sottolinea: “Se ricevete un messaggio da qualcuno che vuole iniziare qualche gioco, non interagiteci. Non lasciate che entri nelle vostre vite”.

Che cosa sono i “creepypasta” e perché fanno paura?

L’intento dell’autore, dunque, non era quello di creare un mostro capace di manovrare le menti dei più piccoli, ma esclusivamente giocoso. Invece, da qualche anno qualcuno prende le sue foto e le trasforma in cosiddette “creepypasta”. Nello specifico, si tratta di storie dell’orrore veicolate attraverso i social network, quasi sempre inventate, con il solo intento di spaventare gli utenti nel migliore dei casi e di creare forme più o meno gravi di stalking nei confronti di donne e bambini.

Il personaggio più popolare di queste “creepypasta” è oggi Jonathan Galindo, con una serie di diversi account legati proprio a questo personaggio. Chi interagisce con lui si ritroverebbe video inquietanti e spaventosi, fino ad arrivare addirittura a vedere la facciata della propria abitazione in questi contenuti multimediali. Inoltre, questo personaggio sarebbe in grado di impossessarsi dei dati personali e dell’indirizzo IP. Usiamo il condizionale, perché a oggi – oltre a denunce vaghe – non abbiamo alcuna prova dell’esistenza di Jonathan Galindo, né in Italia ci sono stati casi accertati dalle forze dell’ordine.

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