Uccide la figlia neonata con 100 colpi di cacciavite e ne abbandona il corpo

Il corpo di una bimba nata da due giorni è stato trovato senza vita e devastato. Si pensa che un genitore abbia ucciso la figlia neonata.

La strada verso il superamento della mentalità retrograda e maschilista in alcune culture è ancora molto lunga. Ci sono Paesi, in Asia, in cui la nascita di una bambina viene considerata alla stregua di un disonore per un padre. In alcune zone dell’India, ad esempio, questa assurda convinzione sociale porta alla morte di molteplici neonate ogni anno. Emblema ne è quanto successo negli ultimi giorni nella città di Bophal. La scorsa settimana, infatti, sono stati trovati i corpi senza vita di due bambine appena nate, entrambe uccise dalle madri.

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Nelle scorse ore è stato effettuato un altro ritrovamento. Il corpo senza vita e martoriato di una bimba nata da due giorni è stato trovato avvolto in un lenzuolo e poggiato all’esterno di un tempio. Inizialmente si pensava che la piccola fosse stata abbandonata e poi uccisa da animali selvatici. Lo stato del suo cadavere era tale da far credere (o meglio sperare) che quello scempio fosse opera di una fiera piuttosto che di un essere umano.

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Uccide la figlia neonata con 100 colpi di cacciavite: si cerca il colpevole

L’autopsia sul piccolo cadavere ha svelato una realtà molto più cruenta e difficile da digerire. Le ferite sono state inferte con un cacciavite ed il colpevole si è accanito sul corpo della piccola colpendola per 100 volte. La polizia ritiene che possa essere stato uno dei genitori ad uccidere la figlia neonata poiché desiderava che nascesse un maschio. In India l’infanticidio è molto diffuso ed è un fenomeno sottovalutato e sotto rappresentato.

Un indizio lo fornisce il rapporto nascite tra maschio e femmina. In generale tale rapporto si attesta sull’1.05-1.07 in favore delle nascite maschili. Il dato della Gran Bretagna, ad esempio, è di 1.05. In India, invece, tale dato si sbilancia nettamente, arrivando a 1.11.

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