Riforma pensioni, Quota 100 verrà riconfermata: tutte le novità

La riforma pensionistica di Quota 100 va verso la riconferma, ma saranno previste delle penalizzazioni per l’anno 2021.

Dal 1° gennaio 2021 partirà la nuova riforma per le pensioni, ma gli assegni previdenziali sembra che subiranno una revisione al ribasso. Questo avverrà perché sono stati modificati i coefficienti di trasformazione del montante contributivo per il biennio 2021/22.

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Sul tavolo per le proroghe sia Opzione Donna che il dopo Quota 100, che finirà la sua sperimentazione triennale a inizio 2022. In data 16 settembre avverrà il primo incontro tra i sindacati di Cgil, Cisl e Uil e il Ministero del Lavoro in cui si discuteranno le misure da inserire nella Legge di Bilancio, che sarà varate dal 1° gennaio 2021. La piattaforma dei sindacati chiede la proroga dell’Ape sociale 2021, estendendo la platea anche a quei lavori che sono maggiormente esposti al contagio da Covid. Inoltre, si chiede l’estensione della possibilità di accesso alla pensione precoce per tutti i lavoratori che rientrano nell’Ape sociale. I sindacati sono pronti a difendere il progetto di Quota 41: la pensione per tutti con assegno pieno e 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età anagrafica.

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Quota 100, come verrà modificata

Quota 100 potrebbe essere riconfermata ma con delle penalizzazioni. Così com’è la legge non potrà essere riconfermata, ma non sarà possibile neanche cancellarla di colpo, pertanto sarà necessaria l’introduzione di un meccanismo flessibile. Quest’ultimo permetterebbe di salvare Quota 100 e farebbe uscire dal mondo del lavoro già a 62 o 63 anni, con un’anzianità contributiva minima di 38 anni. Per chi sceglierà questa possibilità, avrà una penalizzazione del 2,8-3% per ogni anticipo rispetto alla soglia prevista dalla pensione di vecchiaia, ossia 67 anni. Verrà richiesta anche la proroga di Opzione Donna, introdotta per la prima volta dalla Legge Maroni nel 2004.

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