Bonus bici, come chiedere il rimborso: da quando si potrà fare domanda

Dal 4 novembre inizieranno i rimborsi per il bonus bici: modalità di accesso per fare domanda

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Bonus bici: da quando si può richiedere il rimborso

Quando è stato annunciato il bonus bici migliaia di persone si sono riversate nei negozi specializzati, nei mercatini o online alla ricerca della bici nuova, usata o del monopattino. Dopo mesi chiusi in casa c’era infatti una gran voglia di uscire all’aperto e di riprendersi della città e di stare a contatto con la natura. Inoltre – elemento non da poco in tempi di pandemia – la bici o il monopattino consentono spostamenti sicuri, ovvero a debita distanza dagli altri. Ma ovviamente la spinta più forte all’acquisto è stato dato dalla promessa del rimborso.

Il Governo infatti aveva annunciato il rimborso del 60% del costo della bici o del monopattino fino a un massimo di 500 euro. Una mossa, questa del rimborso, per rilanciare l’economia e per dare una spinta ad una mobilità diversa, indispensabile in tempi di pandemia. Peccato però che per mesi dell’annunciato rimborso non si sia saputo più nulla. Tanto che qualcuno temeva il peggio. Invece ora finalmente c’è una data: il 4 novembre. Ecco come funzionerà la richiesta di rimborso e le modalità per fare la domanda.

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Rimborso bonus bici: come funziona

Il bonus bici sarà erogato dal 4 novembre 2020. E’ questa la data da segnarsi sul calendario per tutti coloro che in questi mesi hanno acquistato una bici (anche a pedalata assistita, elettrica o un monopattino) e vogliono richiedere il rimborso. A darne rassicurazioni è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Vogliamo che chi abbia acquistato una bicicletta o un altro mezzo di trasporto individuale, caricando la fattura o scontrino parlante – spiega Costa – possa essere rimborsato nelle modalità previste: fino 500 euro e per il 60% del costo. Stiamo chiedendo quindi ancora un po’ di pazienza, ne sono consapevole, ma con una data finalmente all’orizzonte e l’attesa servirà a poter soddisfare tutti”.

Il decreto attuativo è stato registrato, sabato 5 settembre finirà in Gazzetta Ufficiale e da lì i 60 giorni necessari per definire il portale. Intanto il fondo destinato al bonus si è quasi raddoppiato passando da 120 a 210 milioni, così che nessuna rimanga escluso. “È evidente che c’è stato un ritardo – ha spiegato il ministro a Radio24 – che avremmo voluto chiudere a inizio estate, ma è pur vero che il boom è stato talmente grande che ci sarebbe stato il rischio che qualcuno rimanesse fuori. Ora invece con queste risorse tutti i cittadini saranno soddisfatti”

Ma come funzionerà? Indispensabile avere una fattura o uno scontrino cosiddetto parlante dell’acquisto ed avere lo SPID personale. Lo SPID è il sistema di identità digitale. Lo si può avere attraverso alcuni provider di servizi internet come aruba o tramite le poste se si è intestatari di un conto con internet banking.
Dal 4 novembre su una sezione apposita del sito internet del Ministero dell’Ambiente bisognerà registrarsi attraverso il proprio SPID e caricare la fattura. Il sistema valuterà il rimborso che verrà poi erogato con bonifico, ma è possibile che vengano istituiti anche altri sistemi di liquidazione.

Per chi non ha ancora acquistato la bicicletta entro il 4 novembre il sistema di rimborso sarà questo, ossia attraverso il portale caricando la fattura; dopo la data del 4 novembre il rimborso avverrà attraverso il venditore, sarà una sorta di sconto sul prezzo finale. Ma questa possibilità dipenderà da quanti soldi avanzeranno del fondo bonus bici, anche se il ministro
assicura che verranno richieste “nuove risorse nella prossima legge di bilancio”.

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