Viviana Parisi, autopsia sul piccolo Gioele: trovate pietre nel corpo

L’autopsia sul corpo di Gioele è iniziata questa mattina: dalla tac è emersa la presenza di alcune pietruzze che potrebbero essere utili alle indagini.

Sono ancora numerose le domande a cui gli investigatori e gli esperti scelti dalla Procura di Patti devono rispondere riguardo il caso Viviana Parisi. Al momento, infatti, si sa solamente che la dj ed il figlio sono morti nei boschi di Caronia, Messina, dopo esservisi diretti in seguito ad un incidente d’auto. Non è chiaro il motivo che ha spinto la donna a non attendere i soccorsi, né quali siano le cause del decesso delle due vittime di questa tragedia.

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Ieri sera si è concluso il sopralluogo nei boschi in cui sono stati ritrovati i corpi. All’analisi del suolo e dei luoghi di ritrovamento dei cadaveri hanno partecipato i due medici legali, l’entomologo, il geologo forense, lo zoologo della squadra di esperti che lavora al caso. Al momento, però, non è stata comunicata alcuna novità sulle indagini. A spiegarne il motivo è stato Stefano Vanin: “Il Pool di specialisti che sta lavorando è molto qualificato e sono tutte persone molto brave ma è un caso difficile. Dobbiamo vedere, dipende tutto dai risultati delle analisi. A priori non si dice assolutamente niente. Con i dati alla mano poi arriveremo ad avere delle risposte”.

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Autopsia sul corpo di Gioele: trovate delle pietruzze

Questa mattina è iniziato un esame fondamentale per il prosieguo delle indagini: l’autopsia sul corpo del bimbo. Esaminando i resti di Gioele, infatti, sarà possibile comprendere la data e la causa della morte del bambino. Questo permetterà di fare luce anche sulla dinamica che ha portato al suo decesso. L’esame autoptico è cominciato alle 10:30 di questa mattina ed è tutt’ora in corso. Come prima cosa gli esperti hanno effettuato una tac, quindi si sono concentrati su eventuali ferite macroscopiche ed infine cercheranno di comprendere l’esatto giorno in cui è morto.

Il perché il primo esame effettuato sia stato una tac lo ha spiegato la Dottoressa Sapienza, dicendo che si è trattato di rilievi antropometrici. Successivamente ha aggiunto: “Per correlare il soggetto all’età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici. E quindi, all’identificazione. Poi andiamo a vedere se ci sono segni di lesività macroscopica su questi resti e infine vediamo di determinare l’epoca della morte”.

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