Terremoto, Conte contestato ad Amatrice: “Mio marito si è ucciso”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, contestato ad Amatrice a quattro anni dal terremoto: “Mio marito si è ucciso”.

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Si sono tenute oggi ad Amatrice le commemorazioni per il quarto anniversario del terremoto che il 24 agosto 2016 mise in ginocchio il Centro Italia. Nella cittadina più colpita era presente il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

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Questi ha dovuto fare i conti con la protesta dolorosa di una donna, che dopo il terremoto ha perso il marito. Si tratta di una storia simile a molte altre che si sono susseguite in questi anni: alle 299 vittime del terremoto, si aggiungono vicende altrettanto dolorose e luttuose.

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Amatrice, la contestazione a Conte a 4 anni dal terremoto

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In particolare, il marito della donna è morto suicida, come appunto avvenuto in altre vicende simili correlate al terremoto. Gente che ha perso tutto e che non ce l’ha fatta ad andare avanti. Poco prima della cerimonia istituzionale, la donna affronta il premier e gli racconta il suo dramma: “Mio marito si è impiccato, l’ho trovato io in casa”. A nulla serve il tentativo di mediazione del sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella, che prova a placare gli animi della donna.

Lei insiste, esterna tutta la sua amarezza per come sono andate le cose e non tace il suo dolore. Riesce alla fine a strappare a Conte una piccola promessa: “Verrò a trovarla a casa sua”. Intanto, un appello ad accelerare sulla ricostruzione arriva dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel Centro Italia, a oggi, meno del 20% delle case è stato ricostruito e quasi ovunque, nei centri storici soprattutto, le macerie sono ancora lì in bella vista.

Giuseppe Conte conferenza stampa Fase 2

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