Caltagirone, donna trovata morta in casa: il terribile sospetto

Per la Procura di Caltagirone non ci sono dubbi: quello avvenuto ieri nel Catanese è un femminicidio costato la vita alla 46enne Caterina “Catya” Di Stefano. 

La 46enne Caterina “Catya” Di Stefano, trovata morta in casa sua a Caltagirone, è stata vittima di un brutale femminicidio. Questa la tesi sposata dalla Procura di Caltagirone riguardo al delitto avvenuto ieri nel tardo pomeriggio nel Catanese, che ha portato in serata all’arresto per omicidio volontario del marito 50enne della donna. Il medico legale ha accertato la presenza di escoriazioni e fratture sul corpo della poveretta, che non a caso aveva avviato le pratiche per la richiesta di separazione.

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La pista del femminicidio per la 46enne di Caltagirone

La Polizia era intervenuti dopo l’allarme lanciato da alcuni vicini di casa della vittima, che avevano sentito le urla di un’ennesima lite tra marito e moglie. G.R., 50 anni, ceramista, ha atteso a casa il rientro dal lavoro della donna, Caterina “Catya” Di Stefano, 46 anni, assistente socio-sanitaria, in un condominio di via Pietro Mascagni, nel centro di Caltagirone. A quanto pare lui voleva riallacciare la relazione, mentre lei era assolutamente contraria: di qui il violento alterco finito tragicamente nel sangue.

L’uomo, trovato dagli agenti accanto alla moglie, sotto choc, in lacrime e in evidente stato confusionale, non ha saputo fornire una spiegazione dell’accaduto. Dopo un lungo interrogatorio, durante il quale avrebbe ammesso di aver litigato con la donna, sostenendo però che quest’ultima fosse caduta dalle scale del condominio, la Procura di Caltagirone ha disposto l’arresto del 50enne, che è stato portato in carcere ieri stesso verso mezzanotte.

Sul corpo della donna non sono stati riscontrati segni di colpi di arma da taglio o da fuoco, ma, come detto, il medico legale ha accertato la presenza di escoriazioni e fratture (anche il marito presentava segni di colluttazione). Sarà ora l’autopsia a chiarire la causa esatta del decesso: per il momento si ipotizza un ematoma cerebrale interno o un’asfissia.

La coppia, da tempo in crisi, aveva due figli, un maschio e una femmina. La vittima era a quanto pare una donna forte e determinata: sul suo profilo Facebook si definiva “solare, estroversa, amante della vita”, aggiungendo però che “non mi arrendo mai, odio le persone false, ma soprattutto odio gli ipocriti e i meschini…”.

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EDS

 

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