Usa ucciso afroamericano a Tulsa: polemiche prima del comizio di Trump

Poco prima del comizio di Trump, il primo post lockdown, il Washington Post ha ricostruito l’omicidio di un’afroamericano a Tulsa, rianimando le polemiche.

A breve Donald Trump terrà il primo comizio dopo la fine del Lockdown a Tulsa, nello stato dell’Oklahoma. Questa mattina sul Washington Post è stata pubblicata la ricostruzione dell’omicidio di Carlos Carlson, ragazzo afroamericano ucciso il 6 giugno da una guardia di sicurezza privata proprio a Tulsa. La descrizione delle dinamica dell’omicidio, effettuata dallo stesso quotidiano attraverso l’analisi delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso la scena, ha alimentato le polemiche sul razzismo e la violenza ai danni dei cittadini afroamericani.

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Secondo quanto riferito dal Washington Post, la vittima si era lamentata del fatto che la sua auto era stata vandalizzata durante la notte passata al motel. Prima ha mostrato le proprie rimostranze al gestore e quindi alla guardia di sicurezza Christopher Straigh. Quest’ultimo, invece di scusarsi con il cliente e di fornire una spiegazione per la sua mancata vigilanza, ha spruzzato lo spray urticante negli occhi dell’uomo e quando questo ha reagito gli ha sparato. Adesso la guardia di sicurezza è in carcere con l’accusa di omicidio premeditato.

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Afroamericano ucciso a Tulsa: la sicurezza privata va controllata

La dinamica dell’accaduto ed i precedenti di Straigh evidenziano un altro grosso problema sociale negli Usa: la troppa libertà concessa alle guardie private. Questi, infatti, hanno quasi gli stessi poteri degli agenti, però, al contrario dei poliziotti non sono tenuti a segnalare episodi di violenza e colluttazioni. A questo si aggiunge il fatto che non vi è un controllo sui precedenti di violenza o razzismo da parte delle agenzie che assumono questi uomini e spesso conservano il posto anche se hanno commesso reati gravi.

Il caso di Straigh ne è una dimostrazione. Per anni, infatti, l’uomo ha lavorato come sergente e agente al penitenziario di Tulsa.  Negli anni ha subito diverse accuse di razzismo per le quali è stato prima degradato e successivamente mandato in pensione nel 2018. Una settimana prima dell’omicidio era stato denunciato per aver aggredito una donna afroamericana, alla quale aveva spruzzato dello spay urticante senza alcuna ragione.

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